App per le zanzare

App per le zanzare, arriva anche in Italia MosquitoAlert

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App per le zanzare, arriva in Italia MosquitoAlert. Un’istantanea dell’insetto consentirà a cittadini ed esperti di conoscere il tipo di zanzara, la sua pericolosità, le aree da disinfestare

Arriva l’estate e con lei i fastidiosi insetti che disturbano le nostre notti, ma ora la situazione può cambiare con l’app per le zanzare che permette ai cittadini di contribuire con un click.

Un’applicazione cioè per conoscere i tipi di zanzare che vedremo arrivare soprattutto per contribuire a combatterne le infestazioni.

Il tutto con una semplice fotografia dell’insetto da inviare tramite l’applicazione MosquitoAlert alla Task Force che ha riunito esperti dell’Università Sapienza di Roma e dell’Ateneo di Bologna; dell’Istituto Superiore di Sanità; dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e del MUSE di Trento.

Già utilizzata in Spagna, l’app ha dunque consentito di raccogliere migliaia di fotografie validate in tempo reale da esperti entomologi; al fine di tracciare l’invasione da parte di eventuali nuove specie, per identificare le regioni ed aree più infestate e dirigere gli interventi di controllo. Quest’anno finalmente MosquitoAlert è disponibile anche in Italia.

Spiega il dottor Beniamino Caputo, ricercatore della Sapienza e coordinatore di MosquitoAlert Italia:

Chiediamo ai cittadini di scaricare gratuitamente l’app di ricordarsi, ogni qual volta avvistano o riescono a catturare una zanzara anche dopo averla colpita per autodifesa, di inviarne una fotografia tramite la stessa app.

L’app consente anche di mandare semplici segnalazioni di punture o segnalare la presenza di raccolte d’acqua stagnante luoghi cioè dove si possono sviluppare le zanzare; fornisce inoltre un indirizzo a cui inviare eventualmente l’intero esemplare.

Afferma a sua volta il dottor Francesco Severini, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità:

La qualità delle foto inviate è di fondamentale importanza per un’accurata e valida identificazione.

Inoltre la possibilità di inviare l’esemplare fotografato ai laboratori di riferimento consentirà di identificare anche gli esemplari difficilmente riconoscibili senza un microscopio.

 

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24