Azzurre in ritiro: inizia l’avventura Mondiale. Tutto pronto per le ragazze di mister Bertolini in vista del Mondiale di Francia 2019
Prenderà il via il prossimo 7 giugno, fino al 7 luglio, il Mondiale femminile di calcio che vede già le nostre azzurre in ritiro.
Una manifestazione che dunque vede le migliori nazionali ai nastri partenza e, per questo 2019, c’è anche la Nazionale di calcio femminile italiana.
Un cammino vincente che ha visto la nostra squadra superare il girone e sognare in grande.
Inizia quindi oggi il cammino verso la Francia con le 26 azzurre convocate da mister Milena Bertolini a Coverciano.
Questa è, ovviamente, una prima fase del raduno che vedrà inoltre solo mercoledì l’arrivo delle ragazze di Juve e Fiorentina al centro di un bellissimo scontro scudetto vinto dalle bianconere.
Un primo ritiro per le azzurre dunque che mercoledì 29 (ore 15) vedrà l’amichevole Italia-Svizzera, l’ultima prima del Mondiale
Alla presentazione in ritiro, inoltre Martina Rosucci (l’unica bianconera presente da subito), ha dichiarato:
Non andiamo in Francia solo per partecipare, il massimo sarebbe vincere il mondiale.
Sappiamo però che non sarà affatto facile, le avversarie sono forti, ma intanto noi siamo state brave a innescare attorno a questa nazionale passione e curiosità.
In vista di una tale competizione, ci sono da registrare anche le dichiarazioni del tecnico Bertolini, in un forum all’Ansa di qualche giorno fa, sul movimento calcio donne:
Saranno proprio le donne a salvare il calcio.
Il calcio giocato dalle donne è un calcio bello per i suoi aspetti di fair play, di gioco, di sacrificio e impegno. Il giocare per il piacere di giocare.
Il pregiudizio più diffuso allora e ancora adesso è che il calcio non è uno sport per bambine e per signorine.
I pregiudizi nel pensiero medio italiano sono ancora forti, ma non mi danno più fastidio.
Al di fuori dall’Italia è lo sport più diffuso, alle ragazze piace giocare a calcio. Qui c’è una mentalità primitiva.
Per la parità di genere nel calcio ci vuole tempo, occorrerà ancora qualche generazione: tra i giovani il problema è ormai sdoganato, ma per le persone anziane no.
Foto: Figc