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Bimbo trovato morto in culla a Bellabio, genitori a processo. Rinviati a processo i genitori del piccolo Liam, il neonato trovato morto nella sua culla nell’ottobre 2015, in provincia di Lecco. Le cause della sua morte non sono mai state chiarite. Ma a distanza di 5 anni, i due consanguinei del piccino dovranno rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato. Si tratta, infatti di un iter giudiziario molto complesso fra perizie discordanti e imputati vari. Saranno i giudici della Corte di Assise a stabilire se Aurora e Fabio si possono definire due bravi genitori e se sono davvero responsabili della morte del piccolo Liam. All’inizio il giudice delle indagini preliminari aveva deciso per il non luogo a procedere nei confronti dei due indiziati maggiori. Ma poi il magistrato ha cambiato idea, in uno dei casi forse più difficili della cronaca.
Bimbo trovato morto in culla, la vicenda
Un morte strana sopraggiunta al termine di una degenza ospedaliera, l’ultima di una serie. Il bimbo deceduto a Bellabio, in provincia di Lecco ha subito due ricoveri in ospedale. La prima degenza a seguito di una caduta dalle braccia della madre. Trattenuto solo 48 ore e dimesso senza nessuna conseguenza. Successivamente, però la madre si era presentata nuovamente al pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Questa volta il bambino presentava strani rigonfiamenti alla testa. Anche in quell’occasione, il nosocomio dimise il bambino che però morì dopo solo 72 ore. Ben tre perizie, infatti discordano sulla causa del decesso. La prima accenna ad un probabile soffocamento. La seconda illustra la possibilità di una polmonite interstiziale non diagnosticata e non trattata.
L’indagine
Inizia in questo modo per i genitori del piccolo un’indagine giudiziaria. Iscritti nel registro degli indagati anche i tre medici, che finiscono sul banco degli imputati per omicidio colposo. Il Gup di Lecco chiede nel 2019 il non luogo a procedere. Si arriva così alla terza perizia operata dal medico legale su richiesta del Pubblico Ministero, che indaga. La terza perizia ha detto che Liam è morto a causa di un arresto cardiaco respiratorio a seguito di un danno celebrale. Da ferite causate presumibilmente da un trauma avvenuto dopo il ricovero in ospedale. A questo punto la Procura ha impugnato la sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei genitori e la Corte di Assise li ha rinviati a processo. E’ possibile pensare, comunque, che l’avvocato difensore dei due genitori che dichiarano di avere trovato il figlio morto verso le 6.00 del mattino chiedano una quarta perizia.