Uccide la figlia consenziente e viene condannata a tre anni di reclusione. Questa è una sentenza emessa dal tribunale di Palermo, il 13 ottobre scorso, nei confronti di Anna Cipresso di 63 anni. La donna era accusata di avere ucciso la figlia Elisabetta Cipresso di 40 anni. Tre anni scontati di un terzo, come previsto dalla legge, per chi sceglie il rito abbreviato. Il reato contestato è sicuramente ” Omicidio del consenziente”.
Uccide la figlia…la vicenda
Elisabetta Cipresso morì il 19 Luglio 2014, per una dose massiccia di anestetici. A propinarle il mix di farmaci letali fu proprio la madre della vittima, Anna Cipresso. Le due donne entrambe infermiere all’ospedale Civico di Palermo era finite in un brutto giro di ” Strozzini”. In pochi mesi erano rimaste indigenti e sfrattate di casa. In quei giorni avevano trovato alloggio presso un’albergo vicino alla stazione centrale del capoluogo siciliano. E più precisamente in via Archirafi. Strette dall’angoscia e dalla speranza di una rinascita dalla disperazione avevano cominciato a tentare la fortuna, comprando enormi quantità di biglietti della fortuna ” Gratta e Vinci”. Speravano in una vincita copiosa, che le avrebbe levate dalla miseria nella quale erano cadute. Purtroppo questo non avvenne mai.
L’omicidio e la condanna
Di comune accordo le due “sfortunate” decisero di passare all’altro mondo insieme, così com’erano vissute. Anna Cipresso ha in questo modo iniettato una dose letale di medicinali alla figlia. E poi ha ripetuto lo stesso trattamento verso se stessa. Ma proprio mentre stava per perdere conoscenza, forse per la paura o per un estremo attaccamento alla vita, ha deciso di chiedere aiuto. La figlia Elisabetta morì mentre lei si salvò. Per l’imputata difesa dall’avvocato Antonio Cacioppo, la Procura aveva chiesto 6 anni di reclusione. Il giudice, invece ha riconosciuto la parziale e temporanea capacità di intendere e di volere. ” Il riconoscimento della parziale infermità mentale ha dimezzato la condanna”- Ha commentato Cacioppo. ” Questa è davvero un’ottima notizia per la mia cliente che con questa condanna può accedere a misure alternative alla detenzione”- Ha infine affermato il legale della donna.