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Bollette a 28 giorni: respinto il ricorso delle compagnie. Una lunga battaglia quelle delle associazioni dei consumatori verso una pratica fin troppo diffusa
Offerte degli operatori telefonici che in realtà si traducevano in bollette a 28 giorni, è stata questa la campagna di Codacons dopo le denunce di Agcom e Antitrust.
Questa la decisione del Consiglio di Stato che dunque ha respinto i ricorsi presentati da Vodafone, Wind-3 e Fastweb contro le bollette telefoniche a 28 giorni.
Un problema che ha coinvolto 12 milioni di utenti di linea fissa e 60 milioni di utenti di telefonia mobile.
Con le fatture a 28 giorni infatti hanno pagato un mese in più all’anno per valore di mercato in gioco pari a 13 milioni di euro.
Dinanzi al Consiglio di Stato era intervenuto proprio il Codacons
Il tutto cioè con un atto in cui si chiedeva ai giudici di Palazzo Spada di confermare le decisioni dell’Autorità e del Tar e di rigettare il ricorso degli operatori telefonici.
Dopo la sentenza, queste le parole del presidente del Codacons Carlo Rienzi:
Ora si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti.
Essi, attraverso il meccanismo della compensazione dei giorni erosi con le fatturazioni future, dovrebbero ricevere un indennizzo tra i 30 e i 50 euro ciascuno.
Il tutto per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni.
A questo punto pare però che, per le bollette a 28 giorni, le compagnie telefoniche stiano già giocando d’anticipo
Il presidente Rienzi infatti afferma che:
Stanno offrendo ai propri clienti indennizzi sotto forma di minuti e traffico internet gratis.
Ma i consumatori devono prestare massima attenzione: tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia.
Potrebbero cioè non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni.
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