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ROMA – Calenda disapprova gli assistenti civici. Il leader di Azione, che non risparmia mai critiche al governo guidato da Giuseppe Conte, ha espresso tutto il proprio disappunto su Twitter, affermando che “la guardia civica va bene per il Venezuela”. E, sempre contestando questa idea lanciata dall’attuale esecutivo, ha aggiunto, rivolgendosi al centrosinistra:
«Lo avesse proposto Salvini, sareste tutti in piazza. Sardine comprese. Avete perso ogni oggettività e ritegno!»
Calenda disapprova gli assistenti civici
Ricordiamo, d’altronde, che Carlo Calenda ha deciso di lasciare il Partito Democratico proprio in polemica con la scelta del Pd di formare una nuova maggioranza con il Movimento 5 Stelle dopo la fine dell’esperienza di governo gialloverde:
«Tridico non ci ha inondato di soldi, Boccia non ha speso 1 euro dei fondi europei e Arcuri ha fallito. Messaggi paternalistici da questi 3 incapaci sono inaccettabili. Fate il vostro lavoro. Gli italiani hanno fatto il loro».
Per l’eurodeputato, insomma, il presidente del suo consiglio e la sua squadra le stanno sbagliando tutte. In passato, infatti, Calenda ha riservato bordate anche alla ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e all’ex capo politico del M5S, Luigi Di Maio, attuale ministro degli affari esteri.
Adesso se l’è presa con la proposta di istituire gli assistenti civici per vigilare sul rispetto del distanziamento sociale e delle altre norme di contenimento del contagio da coronavirus. Ma nel mirino dell’ex ministro dello sviluppo economico è finito persino il Recovery Fund. Come se non bastasse. Intanto il ministro Boccia ha precisato:
“Il bando per reclutare assistenti civici è uguale a quelli per medici, infermieri, operatori socio sanitari. Ha finalità diversa, non è sostitutivo di nient’altro, sono un grande sostenitore del Terzo settore. Come hanno chiesto le Asl, le Rsa, le carceri dei volontari, i sindaci potevano o no chiederci la stessa cosa? Perché ce lo hanno chiesto i sindaci. Gli assistenti civici hanno esclusive finalità sociali, mai c’è stato un documento con su scritto che fossero guardie o sentinelle di qualcosa. Sono già in centinaia di regolamenti comunali e nella legge regionale dell’Emilia nel 2003, li incontriamo spesso fuori dalle scuole con le palette, spesso sono pensionati”.