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Una situazione particolare quella registrata in Canada, dove la cannabis terapeutica è una realtà molto diffusa e dove da tempo si dibatte ormai di una possibile apertura anche per uso ricreativo. Una promessa, quella di tenere un occhio particolarmente attento alla questione, che il premier Justin Trudeau aveva fatto in campagna elettorale e cui ora sta tentando di dar seguito.
A partire dal 1 luglio 2018 la legalizzazione della cannabis dovrebbe essere cosa fatta: un cambiamento epocale che porterà novità sotto tanti punti di vista. Perché il discorso legato alla cannabis spalanca inevitabilmente una serie di porte su settori anche del tutto impensabili: basti pensare che negli Usa la legalizzazione ha generato da zero un nuovo comparto lavorativo.
In Europa potrebbe essere occasione di togliere un business dalle mani delle varie mafie e renderlo legale. Ecco perché il discorso legato alla legalizzazione della marijuana porta con sé tanti risvolti e cambiamenti anche a livello sociale.
La legalizzazione per uso ludico in Canada
Il Canada si appresta dunque a sperimentare sulla propria pelle tale rivoluzione. Tra un anno si saprà come la situazione sarà evoluta e quali cambiamenti avrà portato. Il governo Trudeau ha stabilito di rendere legale l’uso ricreativo della marijuana per tutti i cittadini al di sopra dei 18 anni.
È stata prevista l’apertura di appositi negozi e punti vendita, per un numero limitato di licenze, specializzati nella distribuzione della sostanza. Tutto il business sarà controllato dallo Stato centrale canadese, che ovviamente avrà anche gli introiti della tassazione.
I cittadini maggiorenni potranno acquistare un numero limitato di piante per la produzione casalinga: non più di 4 per ciascuno, la cui finalità dovrà essere esclusivamente di utilizzo personale, non quindi di vendita a soggetti terzi.
Il problema del quantitativo di cannabis disponibile
La parte più particolare di tutta questa storia è data da un altro aspetto: ovvero, dal fatto che secondo quanto dichiarato dal ministro per l’economia dell’Ontario Charles Sousa “Alla fine, la sfida più grande che potremmo affrontare potrebbe essere legata alla carenza di marijuana.”
Questo perché la richiesta attuale di cannabis, che ricordiamo essere riferita soltanto all’uso medico, visto che quella per scopi personali ancora non è legale, è già piuttosto alta. I dati relativi a marzo del 2017 parlano di quasi 168mila persone che si curano con la sostanza.
Spesso nel Paese vengono registrati problemi di fornitura ai pazienti. Per cercare di porre un argine a questa problematica l’ente sanitario governativo nazionale sta valutando l’ipotesi di rilasciare nuove licenze per aumentare il numero complessivo di produttori.
Un modo per contrastare l’illegalità
Il Governo canadese ha deciso questa apertura all’uso ludico dopo aver regolamentato ampiamente quello medico già dal 2000, a seguito dei tanti casi di cronaca legati al mercato nero delle droghe leggere; un qualcosa di molto sentito anche in Italia, dove si registrano con cadenza quotidiana episodi simili, ovvero notizie di interventi delle Forze dell’Ordine dovuti a droghe leggere.
Qualora si riuscisse a mantenere la deadline del 2018, il Canada diventerebbe uno dei primi Paesi al mondo a legalizzare l’uso ricreativo della cannabis sulla scia di quanto già avvenuto in Uruguay e in alcuni stati federali USA.