Ieri, il test nucleare ha avuto successo. La giornalista televisiva della Corea del Nord lo ha annunciato con entusiasmo. Ma la terra ha tremato, e non solo per la paura della pazzia di Kim Jong-Un. Difatti, il test ha causato due forti scosse di terremoto, la prima di magnitudo 6.3 e la seconda dopo pochi minuti di 4.6. Effetti della deflagrazione della bomba.
E dopo la riuscita del test atomico, è previsto anche il lancio di un missile. Le continue prove del dittatore nordcoreano hanno forse raggiunto il loro scopo: il missile intercontinentale può trasportare una bomba nucleare. E può raggiungere gli Stati Uniti.
La Corea del Nord potrebbe attaccare
L’attenzione mondiale è ora puntata sulla Corea del Nord, che potrebbe lanciare il missile anche domani. Alcuni però ipotizzano che la data del 9 settembre possa essere presa in considerazione per il lancio del missile, in quanto anniversario della fondazione della Repubblica Popolare. La Corea del Sud continua nel frattempo a rispondere a tono, con le esercitazioni militari lungo il confine con la vicina.
A preoccupare gli americani è l’isola di Guam, bersaglio preferito di Kim Jong-Un. Oggetto di dibattito, l’isola di Guam potrebbe essere il primo territorio americano ad essere colpito dalle armi nordcoreane, e il missile che la settimana scorsa ha sorvolato il Giappone non era altro che l’antipasto della forza distruttiva del Paese. A una violazione di Guam, però, la risposta degli Stati Uniti sarà immediata. Una forza distruttiva contro un’altra forza distruttiva.
Seul e Washington intanto prendono accordi. Guam si attrezza impugnando le armi e lo stesso fa la Corea del Sud. Tutto pronto per una guerra. Una guerra diversa da quelle passate, basti pensare che il test nucleare di ieri vedeva una bomba cinque volte più forte di quella che gli americani sganciarono su Nagasaki.
Fonte: repubblica.it