Covid-19 è nome ufficiale del coronavirus

Covid-19 è il nome ufficiale del coronavirus

 

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Covid-19 è il nome ufficiale del coronavirus. Nel corso della giornata di martedì, l’Organizzazione mondiale della sanità ha svelato il nome ufficiale del nuovo virus che sta contagiando migliaia di persone in tutto il mondo.

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato il nuovo nome in una conferenza stampa. Questo è quanto riferisce la CNBC. Dunque, finalmente, il virus che fu diagnosticato per la prima volta a Wuhan, è stato chiamato Covid-19. Dopo il “generico” coronavirus e il 2019-nCoV, nomi precedentemente utilizzati per identificare il virus, d’ora in poi verrà identificato con il nome di Covid-19.

Covid-19 è il nome ufficiale del coronavirus: ecco il motivo di questo nome

Ovviamente, il nuovo nome non è stato scelto a caso. Infatti Covid-19 è un acronimo. “Co” sta’ per corona, “vi” è per virus, “d” identifica la malattia. Invece il numero 19 rappresenta l’anno in cui è iniziata l’epidemia. Tutto ciò è stato fatto con un intento ben preciso. Infatti l’OMS ha voluta dare un nome specifico alla nuova epidemia poiché con “coronavirus” si identificano diverse categorie di malattie. Inoltre, con questa “mossa” l’OMS ha voluto limitare, quanto più possibile, atteggiamenti xenofobi nei confronti della popolazione cinese. Infatti, Tedros nel corso della recente intervista avrebbe affermato quanto segue:

“Avere un nome è importante per impedire l’uso di altri nomi che possono essere inaccurati o stigmatizzanti. Ci fornisce anche un formato standard da utilizzare per qualsiasi futuro focolaio di coronavirus.”

Dunque, l’OMS vuole che il nome si attenga ai social media. Dove il razzismo prende rapidamente piede. L’idea è che avere un nome ufficiale specifico da utilizzare possa fornire alle persone una migliore alternativa ad alcune delle descrizioni meno sensibili della malattia. Ad esempio, i funzionari dell’OMS hanno definito nomi di malattie come “influenza suina” e “Sindrome respiratoria del Medio Oriente” come particolarmente negativi nei confronti di alcune “razze” specifiche.

Fonte foto: pixabay

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Autore dell'articolo: Emanuela Acri

Grafica pubblicitaria, ha svolto gli studi all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e quella di Lecce, concludendo il percorso con il massimo dei voti. Appassionata di film horror e serie TV, collabora con alcuni siti online nella realizzazione di articoli di diversi argomenti,