Nei primi mesi di diffusione del Sars-CoV-2, gli effetti del Covid-19 in gravidanza erano poco noti. Si pensava che la trasmissione verticale, ossia dalla donna al feto, non potesse avvenire, ma alcuni studi hanno provato che non è così. Una ricerca francese uscita sulla rivista Nature Communication, infatti, scoperto tracce di virus nella placenta della madre. È il segnale che il contagio è avvenuto durante la gestazione.
Come si trasmette il Covid-19 in gravidanza
Il fatto che alcuni neonati fossero positivi subito dopo la nascita faceva pensare che i bambini entrassero in contatto con il virus durante il parto. Gli esperti dell’Antoine Béclère Hospital, Paris Saclay University Hospitals hanno concentrato le loro indagini su una giovane donna in attesa, con tosse e febbre. Tamponi rinofaringei e vaginali, oltre che analisi del sangue, hanno permesso di scoprire che la donna era positiva al nuovo Coronavirus. Il bimbo è venuto al mondo con parto cesareo, per evitare di esporlo al contatto con le mucose materne contraendo il Covid. Il bimbo, però, presentava già debolezza muscolare e scarsa reattività, segnali neurologici dell’infezione Sars-Cov-2. Un segnale che è possibile la trasmissione del Covid-19 in gravidanza.
Gli esperti hanno proseguito le analisi sul bimbo, prelevando campiono di mucose un’ora dopo la nascita, dopo tre giorni e dopo 18 giorni. Tutti i tamponi erano positivi al Coronavirus. Analisi più approfondite sul sangue del neonato e attraverso il lavaggio broncoalveolare, hanno confermato la diagnosi di infezione da Coronavirus durante la gestazione. Non c’era invece traccia di altre malattie virali o batteriche. Come ultima prova, gli scienziati hanno eseguito alcune risonanze magnetiche del piccolo. Questi esami hanno evidenziato lesioni alla zona del sistema nervoso centrale dove si trovano le fibre nervose mieliniche. Le lesioni erano legate all’infiammazione dei vasi sanguigni del cervello, per colpa del virus. Gli esperti hanno infine eseguito esami sul sangue della mamma, sulla placenta e sul liquido amniotico. Nella placenta erano presenti cariche virali più elevate che negli altri tessuti.
Covid-19 in gravidanza, risposta diversa
Il virus può quindi replicarsi nelle cellule della placenta e causare infezione al neonato. Questa è la prova che il Covid-19 in gravidanza si trasmette al bambino attraversando la placenta. A questo punto, l’organismo materno produce anticorpi che dovrebbero rendere il neonato protetto dal virus almeno per qualche tempo. Un’altra ricerca, questa volta americana del Massachusetts General Hospital e del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha scoperto che la risposta dell’organismo al Covid-19 è diversa se il feto è maschio oppure femmina. Un nascituro di sesso maschile fa produrre meno anticorpi all’organismo materno.
I ricercatori hanno monitorato i parti di 38 donne che avevano contratto il Covid-19 in gravidanza, prelevando campioni di sangue, placenta e cordone ombelicale. Le donne in attesa di un maschio avevano livelli di anticorpi più bassi, rispetto alle quantità presenti nei tessuti delle mamme di femmine. Inoltre, nella placenta dei feti maschili erano più attivi geni con effetti pro-infiammatori. Il motivo della presenza di questi fattori di infiammazione, secondo gli esperti è una strategia per compensare la minore quantità di anticorpi materni. Il rischio è che il neonato di sesso maschile possa sviluppare forme più evidenti di Covid-19 dopo aver contratto l’infezione nell’utero.