E noto come la variabilità genetica individuale influenza la risposta del nostro organismo agli alimenti introdotti con la dieta. Negli ultimi anni però una nuova scienza nota come epigenetica ha dimostrato che è vero anche il contrario, ovvero gli alimenti introdotti con la dieta influenzano il nostro DNA modificando l’espressione dei geni e quindi influenzando anche il nostro stato di salute.
Il cibo non modifica il DNA nella sua sequenza originale, che rimane identica, ma nella sua manifestazione o espressione, per cui alcuni geni possono smettere di funzionare, funzionare di meno o funzionare di più. Queste modificazioni sono stabili e possono essere trasmesse ai figli, per cui i genitori, trasmettendo questi geni mal funzionanti ai figli, fanno correre ai figli i loro gli stessi rischi per la salute.
Ma state tranquilli! Fortunatamente queste modifiche sono reversibili, e con un po’ di buona volontà possono essere eliminate dal DNA riprendendo un‘alimentazione adeguata. Solo se le modifiche che il gene subisce sono persistenti per molte generazioni diventa difficile se non impossibile tornare alla situazione originaria.
Esempi di epigenetica sono numerosissimi.
Le prime evidenze riguardano l’alimentazione materna durante la gravidanza: i deficit alimentari di una donna incinta aumentano nei figli il rischio di diabete, infarto e malattie cardiache nella vita adulta dei nascituri.
L’esempio più eclatante riguarda la carestia che si verificò nei Paesi Bassi durante l’inverno del 1944-1945 a seguito dell’occupazione tedesca. In quella situazione l’apporto nutrizionale della popolazione diminuì a meno di 1000 calorie al giorno. Le donne continuarono a concepire e a partorire e questi bambini sono diventati adulti. Recenti studi hanno rivelato che questi individui – esposti a restrizioni caloriche mentre erano nell’utero della madre – hanno un più alto tasso di condizioni croniche come il diabete, malattie cardiovascolari e obesità rispetto ai loro fratelli.
Gli alimenti contengono molte sostanze che hanno dimostrato la capacità di determinare cambiamenti epigenetici nel DNA in esperimenti di laboratorio su colture cellulari in vitro. Ne sono esempi la genisteina della soia, gli isotiocianati dei broccoli e delle altre crucifere, la betaina della barbabietola da zucchero, ma le molecole epigeneticamente attive sono ancora molte altre.