L‘esonero di Montella da parte del Milan non ha sorpreso. Di fatto, il tecnico napoletano si era giù cacciato da solo. Due i capi d’accusa principali: scelte cervellotiche in tema di formazione e dichiarazioni da “volemose bene”, invece di ammissioni di colpevolezza.
Per sostituirlo è stato scelto Gattuso, un ex che è sempre rimasto nel cuore della gente. Il problema, però, è che le capacità tattiche di “Ringhio” sono direttamnte proporzionali alle sue doti tecniche da calciatore: pari a zero.
Montella, un esonero annunciato
Montella con questo Mila non ci ha capito nulla fin dall’inizio. Si è incartato, anzitutto, con Bonucci. Per far giocare il difensore ex Juve ha stravolto la squadra, iniziando a schierare giocatori fuori ruolo. Si è passati da Calhanoglou e Suso interni di centrocampo, a Borini esterno di centrocampo per passare a Rodriguez terzo di difesa. Un obbrobrio che ha finito per depauperare un patrimonio sportivo. Altra colpa: aver voluto Kalinic. Il croato, mediocre attaccante non adatto ad una big, è stato un flop totale. Per farlo giocare sempre, nonostante prestazioni inadeguate, Montella ha fatto fuori Cutrone e Andrè Silva, ovvero, giovani di talento.
Altro errore lo ha commesso in chiave comunicativa: quel “vedo miglioramenti, siamo in crescita”, ripetuto come un mantra per quattro mesi, negando l’evidenza di un obbrobrio sportivo, era diventato uno dei cavalli di battaglia dei suoi detrattori. Semplicemente, Montella è risultato inadeguato alla gestione di un gruppo che aveva bisogno di certezze. Lui, una alla volta, gliele ha tolte tutte.
Gattuso: grinta con umiltà
L’ingaggio di Gattuso non poterà di certo al salto di qualità. Il rischio che Ringhio possa bruciarsi come Seedord, Inzaghi e Brocchi c’è. Dal punto di vista tattico non è una cima. Il suo Pisa lo scorso anno era qualcosa di inguardabile. Era, però, una squadra che ci metteva grinta. Gattuso non farà alcun tipo di alchimia tattica. Metterà ogni giocatore al suo posto.
Il resto dovrà farlo chi scenderà in campo. Gattuso non è l’uomo giusto per tentare improbabili rimonte. E’ chiaramente un traghettatore che dovrà cercare perlomeno di centrare l’Europa League e ridare dignità alla squadra. L’anno prossimo, poi, si ripartirà da zero. Ancora. Sperando che il nuovo tecnico, a differenza di Montella, non abbia la presunzione di giocare al “piccolo chimico tattico”.