Ong (Fonte: avvenire.it)

Ong: no dalla Guardia Costiera ad aiutare gli immigrati

 

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Una nave della Ong Sos Mediterranèe e’ approdata questa mattina a Catania, con a bordo 421 persone. Sono gli immigrati che in questo ultimo fine settimana cercavano di arrivare in Italia, fuggendo dalla Libia. Sono stati tratti in salvo da un barcone fatiscente nel Mediterraneo, ma questa missione non e’ stata facile.

Come denuncia la nave Aquarius  della ong, i membri dell’equipaggio sono stati «costretti dalla Guardia costiera italiana ad osservare impotenti le operazioni dei libici, che riportavano indietro le persone». Non e’ una novita’ questa. E’ gia’ successo che gli aiuti umanitari venissero fermati dalla Guardia Costiera, dando la precedenza alle navette libiche anche se lontane chilometri. Nonostante le acque internazionali, le navi delle ong non hanno potuto fare nulla, una volta ricevuto l’ordine.

Nave della Ong bloccata per 4 ore

La Aquarius e’ stata bloccata per quattro ore, a osservare impotente il barcone con gli immigrati che invocavano il loro aiuto. Doveva aspettare la motovedetta libica, che pero’ non si e’ mai recata alle coordinate indicate. La nave ha quindi scortato il barcone fino a Catania, soccorrendo poi quelli che si erano lanciati in mare.

«Abbiamo individuato il gommone che sapevamo, considerate le condizioni meteo e quelle dell’imbarcazione stessa, poteva rompersi e affondare da un momento all’altro», racconta Nicola Stalla. Il coordinatore dei soccorsi della ong continua affermando: «Siamo rimasti pronti ad intervenire con il nostro team e il nostro equipaggiamento professionale. Durante le quattro ore di stand by le condizioni meteo sono peggiorate aumentando cosi il rischio di naufragio».

Sos Méditerranée non può accettare di vedere essere umani morire in mare né di vederli ripartire verso la Libia quando la loro imbarcazione è intercettata dalla Guardia costiera libica» e’ invece la denuncia di Sophie Beau, cofondatrice di Sos Méditerranée. Proprio lei denuncia quanto ha visto a bordo dell’Aquarius, ma confermando il loro impegno: «Nonostante le condizioni attuali particolarmente difficili in alto mare, il nostro dovere è di restare presenti per soccorrere coloro che cercano di fuggire dall’orrore dei campi libici, per proteggerli e per continuare a testimoniare la realtà vissuta da questi uomini, donne e bambini in cerca di protezione».

Fonte: repubblica.it

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24