Fioramonti vuole tamponi su infermieri e medici

Fioramonti vuole tamponi su infermieri e medici

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ROMA – Lorenzo Fioramonti vuole tamponi su infermieri e medici. L’ex ministro dell’istruzione, infatti, ha affermato quanto segue insieme ai parlamentari De Falco, De Bonis, Martelli e Nugnes:

“Anche come segno di rispetto e vicinanza al personale sanitario ospedaliero impegnato da oltre un mese in prima linea, e per evitare che esso stesso divenga involontario veicolo di ulteriore diffusione del contagio, è necessario che su infermieri e medici ospedalieri siano periodicamente effettuati i tamponi. Può apparire infatti assurdo, ma ancora adesso non è così”.

Fioramonti vuole tamponi su infermieri e medici

Non solo. Fioramonti e gli altri ricordano che il capo del dipartimento della protezione civile, Borrelli, ha “precisato che non mancano i tamponi per fare i test”:

“E allora, cosa si aspetta? Per quale motivo non si procede ad attuare una misura indispensabile per la tutela della salute individuale e collettiva? Gli ospedali rischiano di diventare zone ad alta prevalenza di infettati non isolati. Con la conseguenza che la possibilità di contagio per i pazienti e tra i medici può essere altissima, e con il rischio di creare delle comunità ad alta densità virale. Esattamente il contrario di quello che va fatto”.

In un post su Facebook, poi, Fioramonti ha aggiunto:

“Vedere le bare dei morti portate via da convogli militari è davvero struggente e ci offre forse la raffigurazione più drammatica della crisi che stiamo vivendo. Ma ci fa anche ragionare sulle vere minacce al nostro benessere ed al nostro futuro, che non sono più quelle del passato. Né i virus, né i cambiamenti climatici e neppure il terrorismo si combattono con gli eserciti, il cui ruolo diventa sempre più ancillare: appostarsi nelle metropolitane, fare la guardia ai monumenti nazionali e ora anche portare via le bare dagli ospedali. Se da un lato è quindi giusto ripensare il ruolo dei soldati in una società che cambia, è altrettanto importante ricordarsi che il futuro ha bisogno di altri eserciti: medici, infermieri, climatologi, formatori, innovatori, analisti, ricercatori, ecologisti e curatori. Saranno loro a garantire la nostra sicurezza, ma non senza una scelta chiara di investimenti e priorità politiche”.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24