Food Craving

Food craving: gli alimenti giusti contro la fame mentale

 

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Food Craving è il termine giusto per indicare l’inganno della mente relativo al cibo. Ci capita spesso di avvertire uno stimole di fame proveniente dal cervello. L’organo più importante del nostro corpo ci induce in un inganno tutto da scoprire. Quando lavoriamo o siamo impegnati spesso siamo attratti da un desiderio molto strano. Perdiamo la concentrazione su quello che stavamo facendo e siamo costretti a mangiare cibo spazzatura. Gli alimenti che la nostra mente  ci richiede sono: dolci, cioccolata e cibo ipercalorico. La comparsa di questo fenomeno puo durare anche per ore e si placa solo cedendo al bisogno.  Il food craving è a tutti gli effetti una fame mentale.

La spiegazione scientifica

Analizzando il food craving scopriremo tante cose interessanti in riguardo al nostro corpo. Se proviamo dei sintomi alcune cause possono ricondurre ad un mancanza di fibre. Anche la mancanza di acqua può causare la fase mentale. Un altra causa è riconducibile allo stress  e alle diete molto restrittive. La dipendenza da zuccheri e di bevande gassate può favorire il food craving. L’eccesso di cibi zuccherini ci può condurre in un circolo vizioso. La mente si autoalimenta e crea una dipendenza. Per evitare l’arrivo della fame è consigliabile sostenere una attività fisica continua. Anche una sana alimentazione aiuta a ridurre gli istinti del cervello. Avere una mente stimolata ci induce a ridurre il pensiero e a focalizzarci positivamente.  I consigli principali contro la fame del cervello sono : bere un grande quantitativo di acqua, avere delle distrazioni ( passeggiata o sport), organizzare i pasti in maniera quotidiana e settimanale, evitare di arrivare affamati a  tavola, fare il giusto riposo quotidiano, dormire il giusto numero di ore, evitare di fare la spesa affamati, nel caso di dieta è consigliabile farsi seguire da un dietologo o nutrizionista. Se vogliamo avere una mente sana e una giusta alimentazione è bene sempre riguardarsi.

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Autore dell'articolo: Sergio Cimmino

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