I dubbi di Chris Froome sul proseguo della stagione sono tanti, in particolar modo quelli relativi al prossimo Tour de France. La Grande Boucle è in programma ad agosto vista la nuova riprogrammazione a causa dell’emergenza sanitaria. Il britannico ha espresso considerazioni sulla possibilità di far rispettare il distanziamento durante la corsa. A tal proposito come riportato da cyclingpro.net ha affermato: “Gli organizzatori riusciranno a impedire gli assembramenti di pubblico? . A priori, la gara dovrebbe svolgersi e sarà trasmessa in televisione. Non assisteremo alle solite scene, con questi impressionanti tunnel di spettatori sulla strada. Ma forse questa è la versione della gara che avremo quest’anno, non lo so”. Solo nel mese di agosto quindi si capirà come si evolverà la situazione al Tour de France, uno dei grandi obiettivi del corridore britannico.
I dubbi di Chris Froome, le dichiarazioni su Armstrong
Chris Froome pensa che il ciclismo stia ancora pagando lo scotto del doping di Armstrong. In una diretta Instagram con l’ex giocatore di cricket Kevin Pietersen, ha sottolineato: “Dobbiamo ancora giustificarci. Sono passati almeno quindici anni e ancora ne parliamo. Quella era hanno danneggiato lo sport in maniera enorme, ma penso che ora abbiamo voltato pagina. Non penso che avrei vinto quattro Tour de France se questo non fosse accaduto”. Froome ha poi aggiunto: “Da quando è stato introdotto il passaporto biologico, però, le cose sono cambiate. Siamo controllati ogni giorno e dobbiamo sostanzialmente comunicare all’UCI tutto ciò che facciamo. Oggi l’ambiente ciclistico è un posto migliore. Oggi andiamo più forte perché la tecnologia ha fatto passi da gigante, ma il nostro sport è cento volte più pulito. Non credo, a ogni modo, che noi corridori di oggi saremmo in grado di competere con loro per quanto concerne le doti di recupero. Quegli atleti manipolavano il loro sangue e ciò consentiva loro di fare molta meno fatica“.