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Il mondo senza plastica, si può? Il sondaggio tra gli italiani. L’ambiente più pulito, una necessità che si sente forte in ogni stato europeo e non solo
Ieri la giornata sciopero globale per il clima Global strike, oggi una domanda: il mondo senza plastica è possibile?
Le risposte, per lo meno in Italia, le dà l’Istituto Piepoli attraverso un sondaggio ad hoc: l’89%) rinuncerebbero a prodotti imballati con plastiche non riciclabili.
Quindi 9 italiani su 10 sono pronti a fare una scelta di vita green mentre il 53% rinuncerebbe all’uso di auto private.
Un mondo senza plastica è dunque possibile e sembra l’unica strada percorribile visti i gravi fatti in Amazzonia, Russia ed Africa
Gli italiani infatti sono a conoscenza di tali tragedie e, secondo il sondaggio, la colpa è da attribuire al riscaldamento globale (77% degli intervistati).
Il sondaggio rileva anche che lo sciopero per il clima può influire sulla consapevolezza e sul comportamento degli individui per il 50%; percentuale che sale al 57% nella fascia di età compresa tra i 18 e 34 anni.
Global strike, una giornata di successo nel nome della Terra
Lo sciopero globale a favore del clima, è stato infatti un momento di grande unione e solidarietà a livello mondiale come forse mai prima.
Anche in Italia il riscontro è stato importante con oltre un milione di studenti in piazza nel 180 piazze del nostro paese.
Un momento di condivisione che ha stupito anche Greta Thunberg (in corteo in Canada) che ha parlato di “immagini incredibili da tutta Italia”.
Nel dettaglio, gli organizzatori, hanno stimato 200mila persone a Roma, 150mila a Milano e 50mila a Torino.
Ricordiamo infine i tre principi cardine su cui ruota la protesta mondiale contro i cambiamenti climatici:
Fuori dal fossile: ovvero portare a zero le emissioni climalteranti entro 2050,
Tutti uniti, nessuno escluso: la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale,
Rompere il silenzio dando voce alla scienza.