Mentre il coronavirus continua ad espandersi senza sosta, soprattutto in alcune parti del mondo, finalmente arrivano notizie confortanti dalla Russia: rilevata l’immunità in trial vaccino.
Immunità in trial vaccino: i test effettuati in Russi su alcuni volontari
In alcune parti del mondo, come ad esempio negli Stati Uniti, il coronavirus continua a contagiare un numero impressionante di persone. Infatti, negli ultimi giorni si circa 60 mila nuovi casi di contagi da COVID-19 registrati negli USA. Dunque, la situazione non sembra essere sotto controllo. Tuttavia, fortunatamente arrivano buone notizie. Soprattutto per quanto riguarda l’immunità al coronavirus e, quindi, il futuro vaccino. Trovare un vaccino che possa fermare il nuovo virus, sembra essere l’unica strada per annientare la pandemia.
In Russia sono stati effettuati trial clinici sul vaccino per contrastare il COVID-19. Questi test sono stati effettuati su alcuni volontari e risultati sembrano molto buoni. Infatti è stata riscontrata in loro l’immunità al COVID-19. La notizia, di una certa importanza vista a situazione ancora tragica, è stata diffusa dal Ministero della Difesa russo. Dunque, ecco quanto affermato dal Ministero:
“I dati ottenuti dal Gamalei National Research Center for Epidemiology and Microbiology dimostrano che i volontari del primo e del secondo gruppo stanno formando una risposta immunitaria dopo l’inoculazione del vaccino contro il coronavirus”.
I volontari dei test
La notizie è senza dubbio confortante. Inoltre, sono state divulgate altre informazioni sui volontari. Anche in tal caso è stato il Ministero della Difesa della Russia a divulgare i dettagli. I medici che operano nella struttura ospedaliera militare di Burdenko effettuano regolarmente esami. Così facendo vengono tenute sotto controllo le condizioni di salute di coloro i quali si sono sottoposti ai test. Dunque, è necessario che non ci siano effetti collaterali. L’avvio dei trial clinici contro il coronavirus erano stati annunciati nel mese di giugno. I test sono stati effettuati su due gruppi di volontari. Secondo quanto dichiarato dal Ministero russo, un gruppo era formato da 50 militari. Tra questi 5 donne e 10 medici. Invece, nel secondo gruppo vi erano volontari civili.
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