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La Lega Nord ha chiesto al Partito Democratico di mettere in programma la legge riguardante lo ius soli, in vista delle elezioni amministrative che si terranno la prossima primavera. La legge doveva già essere stata approvata, ma il governo ha preferito rimandare la votazione a settembre per evitare una crisi di governo, vista l’incertezza all’interno della maggioranza. Per questo motivo, è ora bloccata in Senato, in attesa della sua calendarizzazione a settembre.
A proporre di inserire nel programma il testo è stato Roberto Calderoli, che non ha perso l’occasione per attaccare anche il segretario dem Matteo Renzi, il premier Paolo Gentiloni e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Tutti e tre sono da sempre favorevoli alla legge.
Dure parole di Calderoli sullo ius soli
«Tutti a invocare lo ius soli come panacea per una sicura integrazione quando le ‘banlieu’ di Parigi o quartieri come Molenbeek dimostrano che questo esperimento è fallito» ha affermato Calderoli. Si è poi riferito al Pd come al «partito di chi vuole regalare la cittadinanza a tutti» solo per ottenere il suo voto alle prossime elezioni.
Secondo il leghista, «la cittadinanza è un diritto che va conquistato, con sudore e impegno. Con il rispetto delle regole e del modo di vivere del Paese ospitante». Ma nonostante la contrarietà del suo partito, il senatore ha ribadito di mettere nel programma elettorale del Pd lo ius soli in modo da far decidere ai cittadini italiani, alle urne, se sia una legge da approvare o meno. «Così saranno i cittadini a dire chiaro e tondo che lo Ius soli non si farà. E chiuderemo questa discussione una volta per tutte» ah affermato.
Il leghista, forse, si riferisce a un sondaggio del mese scorso. In quell’occasione, la maggior parte non era d’accordo con lo ius soli in generale. Ma la suddivisione della legge tra ius culturae e ius soli dimostrava che la maggioranza approvava il testo.
Fonte: ansa.it