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La causa dell’autismo potrebbe essere in alcuni geni. Questo è quanto emerso dai recenti studi effettuati da un team di studiosi di Torino. Insieme a Siena e ad alcuni ricercatori di New York. A quanto pare lo studio, che ha interessato ben 35.000 DNA, ha fatto luce sul motivo che andrebbe a causare l’autismo.
La causa dell’autismo studiata grazie a nuove tecniche
Il team di ricercatori ha utilizzato il sequenziamento del DNA per giungere a questa importante scoperta che potrebbe aprire nuove strade sia alla diagnosi che alle cure. Grazie all’innovativa tecnica utilizzata è stato possibile scoprire le mutazioni legate alle cause che andrebbero a provocare l’autismo. Dunque, il disturbo che colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, potrebbe avere nuove cure. Ovviamente, per giungere a questo importante traguardo, la strada è stata lunga.
Infatti, è dal 2015 che i ricercatori lavorano a questo problema. Ebbene, nello studio sono state coinvolte le famiglie all’interno delle quali era presente un individuo affetto dal disturbi autistici. Sull’argomento è intervenuto anche il professor Ferrero del dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Egli, a riguardo, avrebbe affermato quanto segue:
“Alle famiglie è stata proposta la possibilità di essere inserite nello studio, dopo un’attenta ed approfondita rivalutazione clinica dei casi e la spiegazione dei risvolti della ricerca”.
L’analisi dell’esoma
Il DNA dei pazienti esaminati è stato sottoposto all’analisi dell’esoma. Ebbene, i risultati delle analisi hanno portato ad una nuova scoperta. Infatti sono stati identificati circa 100 geni che potrebbero essere associati ai disturbi legati all’autismo. Questi geni pare abbiano delle mutazioni distruttive. Tra l’altro, è stato scoperto che non sono ereditarie motivo per il quale è molto raro avere più casi in famiglia. Il professor Alfredo Brusco ha dichiarato:
“In collaborazione con il gruppo del professor Marco Tartaglia e del dottor Tommaso Pippucci stiamo rianalizzando i dati dei casi piemontesi. Grazie alla collaborazione con la Genetica Medica della Città della Salute di Torino […] stiamo riportando alle famiglie dei pazienti una diagnosi definitiva. Questo in circa il 30% dei casi analizzati.”
Foto articolo: pixabay