PESCARA – Maurizio Acerbo sta meglio e ha tolto il macchinario dell’ossigeno. Lo ha fatto sapere lo stesso segretario nazionale di Rifondazione Comunista questa mattina, poco prima di mezzogiorno, attraverso un breve post su Facebook con cui informa che adesso è in grado di respirare autonomamente.
L’ex parlamentare è ricoverato da alcuni giorni nel reparto Covid dell’ospedale ‘Spirito Santo’ di Pescara dopo aver contratto il coronavirus. Ed è proprio dal nosocomio della città abruzzese che Acerbo ha votato domenica scorsa per il referendum sul taglio dei parlamentari, esprimendo il suo No alla riforma. Proprio così.
Maurizio Acerbo sta meglio, ecco le condizioni del segretario di Rifondazione Comunista
Sempre questa mattina, Maurizio Acerbo ha pubblicato un altro post dove, parlando di lavoro, prende le difese degli infermieri che in questi giorni lo hanno assistito amorevolmente:
“Anche oggi i miei unici contatti umani sono loro, gli operatori sanitari (oltre agli altri pazienti e ai medici) – scrive – giovani in gambissima, gentili, premurosi, sempre in movimento, sorridenti. Ventenni che lavorano con passione e sensibilità”.
E non è finita. Maurizio Acerbo, poi, conclude con queste parole:
“Li chiamano “angeli”, “eroi” ma, al di là delle retoriche del potere, anche loro sono ultraprecari. Sanità, diritti e lavoro. Abbiamo ancora molte battaglie da fare”.