Media digitali o tradizionali? Come si informano gli italiani. I risultati 16° Rapporto Censis sulla comunicazione I media e la costruzione dell’identità
Media digitali o tradizionali è la domanda circa il modo di informarsi del nostro paese; una domanda alla quale italiani rispondono con un connubio di entrambi.
Infatti a telegiornali, reti televisive e riviste cartacee, si uniscono Google, Facebook ed internet.
In realtà i telegiornali mantengono salda la leadership: sono i programmi a cui gli italiani ricorrono maggiormente per informarsi (59,1%).
L’apprezzamento è generalizzato, ma aumenta con l’età: dal 40,4% dei giovanissimi al 72,9% degli over 65.
Elevato è anche il favore accordato alle tv dedicate all’informazione a ciclo continuo, 24 ore su 24, utilizzate per informarsi dal 19,6%.
La riflessione sulla qualità dell’informazione è servita a irrobustire la nicchia dei fedeli della carta stampata, che salgono al 17,5%
Seguono quindi i giornali radio (16,7%); Facebook è però il secondo strumento di diffusione delle notizie: lo utilizza per informarsi il 31,4% degli italiani. E il 20,7% ricorre ai motori di ricerca online.
L’utilizzo delle forme di comunicazione 2.0 comporta però la capacità di saperli utilizzare
In questa direzione infatti il 25% degli italiani ammette di non possedere le competenze necessarie.
I valori più bassi si registrano cioè tra chi ha tra i 30 e i 44 anni (8,0%) e tra i più istruiti (11,4%), alla pari con i più giovani (11,5%): sono questi i soggetti meglio attrezzati per vivere nell’ambiente digitale.
Mentre il 57,3% delle persone anziane confessa un totale deficit di competenze.
Chi spenderà di più per i device digitali? L’11,8% degli italiani prevede di incrementare nell’anno in corso la spesa per l’acquisto di dispositivi digitali; mentre il 19,6% ipotizza una riduzione della spesa, mentre per il 68,6% rimarrà invariata.
A spendere di più saranno i residenti del Sud (16,2%), gli abitanti dei piccoli centri urbani (14,6%), i maschi (14,9%) e i giovani adulti di 30-44 anni (15,1%).