Il primo agosto grande festa. Per i dipendenti della compagnia Three Square Market, il “chip party”, renderà ufficiale l’operazione. I 50 lavoratori si faranno impiantare un microchip sottopelle (tra il pollice e l’indice della mano) che consentirà loro di aprire la porta dell’ufficio, timbrare il cartellino e perfino pagare il caffè alla macchinetta. “Il nostro obiettivo finale è eliminare il portafoglio – ha spiegato il vicepresidente della società, Tony Danna – in futuro i microchip sostituiranno gli altri tipi di pagamenti“.
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Un microchip sottocutaneo che sostituisce contanti e carte di credito
L’azienda che ha deciso di sostituire con i chip sottocutanei le carte di credito e i contanti, infatti, produce software per i distributori di snack. Per questo, stretto un accordo con la BioHax International (società svedese specializzata in sensori biometrici), ha deciso di acquistare dei microchip sottocutanei da impiantare ai propri dipendenti. L’intera operazione costerà circa 15mila dollari. Le tecnologie Rfid e Ncf, grandi più o meno come un chicco di riso, serviranno dunque a pagare il caffè, aprire la porta dell’ufficio, accedere al computer e timbrare il cartellino. Dalla società produttrice precisano che “il microchip non viola la privacy dei dipendenti, visto che le informazioni contenute sono criptate. Non contenendo un gps, è impossibile controllare i movimenti degli impiegati”.
La privacy corre sempre più rischi, ma gli ideatori rassicurano
Sarà vero? Quel che è certo, la privacy corre sempre più rischi ed è minacciata da molte parti. Ogni istante della nostra vita quotidiana – al telefono, in banca, sul posto di lavoro, al supermercato e perfino in strada – nasconde un possibile pericolo. Senza contare forum, blog e social network. In poche parole, difendersi è sempre più difficile e le fonti di pericolo in aumento. Per fortuna, hanno assicurato gli ideatori del microchip, nel caso di ripensamenti è molto semplice estrarlo dalla mano.