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Pesa appena 64 grammi ed è pronto a partire per la sua prima missione nello spazio. Il Satellite più leggero mai progettato finora non ha solo questa particolarità, ma ne ha un’altra ancora più straordinaria: Rifath Shaarook, un diciottenne indiano, è il ragazzo che lo ha ideato, realizzato e proposto all’interno di “Cubes in Spaces“, una competizione per giovani studenti supportata dal consorzio Colorado Space Grant e dalla Nasa. L’organizzazione Space Kids India, che promuove l’educazione e la scienza tra gli adolescenti e i bambini indiani, ha finanziato l’esperimento.
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Il satellite inventato da un adolescente indiano
Il satellite, realizzato in fibra di carbonio e stampato in 3D, è stato chiamato “KalamSat” in onore di Abdul Kamal, ex presidente e ingegnere nucleare) e sarà lanciato in orbita il 21 giugno dalla “Wallops Flight Facility”, base Nasa in Virginia, affrontando in condizioni di microgravità una missione sub-orbitale della durata di quattro ore: testare la tenuta del suo leggerissimo involucro esterno, l’obiettivo principale. “Lo abbiamo progettato partendo da zero – ha raccontato Shaarook a Business Standard – avrà otto sensori incorporati per misurare la rotazione, l’accelerazione, e la magnetosfera della Terra, oltre a un nuovo tipo di computer di bordo”. Il giovane indiano talentuoso si era già fatto notare per le sue grandi capacità: a 15 anni – in una competizione per scienziati dilettanti – costruì un pallone sonda all’elio, lasciando tutti a bocca aperta per lo stupore.
La Nasa si è già avvalsa della collaborazione di alcuni giovanissimi studenti
La Nasa si è già avvalsa di proposte esterne, anche in un recente passato, al suo entourage di ingegneri e scienziati. Infatti, alcuni giovanissimi studenti hanno avuto un ruolo importante più volte. Lo scorso marzo, tanto per citarne uno, un diciassettenne inglese fece notare all‘agenzia spaziale un errore nei dati registrati dai rivelatori di radiazioni della SSI (Stazione Spaziale Internazionale) poi corretto prontamente. E risale ad appena qualche settimana fa un clamoroso annuncio: Anna-sophia Buguraev, 17 anni, ha inventato un dispositivo che rileva eventuali microrganismi patogeni sulla Stazione Spaziale.