Alla fine di ogni estate ci prepariamo per tornare a scuola, tornare al lavoro e persino iniziare a pensare al Natale. Ma quest’anno, la situazione sarà ben diversa. Mentre la pandemia da Covid-19 continua a riverberarsi a livello globale, non c’è dubbio che dobbiamo essere pronti ad affrontare una lunga strada da percorrere, sicuramente oltre la fine di quest’anno. Il fatto che un vaccino, insieme a trattamenti efficaci, sia la nostra unica vera strategia di uscita rimane invariato. La velocità e la portata dello sviluppo del vaccino sono state notevoli, ma è importante evitare false speranze. Nessun vaccino funzionerà come per magia. Per il ritorno alla normalità servirà ancora molto tempo.
Possiamo essere ottimisti sul fatto che presto vedremo i risultati dei primi vaccini in fase di sperimentazione clinica in fase avanzata. Tuttavia, dobbiamo mitigare questo discorso sul vaccino perfetto “dietro l’angolo” o l’idea che sarà una soluzione completa e immediata. Durante l’estate, i vari ricercatori di varie nazioni sparse in tutto il mondo hanno continuato a lavorare per garantire l’accesso a potenziali vaccini contro il Covid-19. La preoccupazione di molti consiste nel fatto che molti Paesi, quando troveranno la soluzione penseranno innanzitutto alla fornitura interna, piuttosto che condividere sin da subito i risultati.
Nessun vaccino funzionerà sin da subito: le prime versioni potrebbero non essere perfette
Il “primo” vaccino, o anche la prima generazione di vaccini, molto probabilmente non saranno perfetti. Meglio non illudere false speranze. La realtà è che con questi vaccini faremo piccoli passi per tornare a un senso di normalità, ma saremo ancora molto lontani dalla normalità a cui eravamo abituati fino allo scorso anno. I vaccini potrebbero non essere completamente efficaci in tutte le età o essere adatti a tutti i sistemi sanitari. È molto probabile che forniscano l‘immunità solo per un periodo limitato, anche di soli 12-18 mesi.
L’urgenza non deve essere fraintesa. Accelerare lo sviluppo di vaccini non deve significare compromettere la sicurezza. Deve essere affrontato un equo accesso a qualsiasi vaccino. Indipendentemente da dove provengano, devono inizialmente raggiungere i gruppi prioritari in tutto il mondo, in particolare gli operatori sanitari in prima linea e i più vulnerabili. La cooperazione globale è la chiave per far avanzare questi vaccini e riavviare l’economia. Se vaste parti del mondo rimangono chiuse a causa dell’accaparramento egoistico dei rifornimenti iniziali da parte delle nazioni più ricche, ne soffriremo tutti.
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