Nuovo governo in fase di definizione. Continuano gli incontri e le trattative per la nuova squadra di ministri. Il governo di centrodestra è ancora da completare. Su alcuni nomi c’è un braccio di ferro vero e proprio tra i tre partiti della maggioranza. Non c’è ancora accordo intanto sulla Presidenza del Senato. E intanto Silvio Berlusconi gioca la carta di Maria Elisabetta Alberti Casellati per il ministero della Giustizia. Ormai mancano pochi giorni per sciogliere i dubbi e mettere tutti quanti d’accordo.
Le ultime notizie sul nuovo governo
Giorgia Meloni è stata chiara. Tra pochi giorni non si potrà più tentennare e dividersi. Ha spiegato che una volta ricevuto l’incarico sarà subito pronta a presentare la squadra dell’esecutivo, senza perdere tempo in “trattative, liti, tira e molla per i posti”. Il Paese ha bisogno di risposte e la Presidente di Fratelli d’Italia non vuole un “governo al ribasso”, ma di alto profilo.
E ovviamente il vertice di ieri ad Arcore ha interessato la futura composizione del governo. Meloni vuole La Russa al Senato, con il leghista Molinari alla Camera. Lo schema prevede 5 ministeri a Forza Italia, 5 alla Lega. Il Carroccio teme una netta predominanza di FdI nei ministeri chiave, a cui si aggiunge il “potere” di Meloni di scegliere quali nomi destinare ad ogni ministero.
Il nome di Casellati
L’atteggiamento dei partiti è molto complesso. Per ora la Lega insiste con Infrastrutture, Regioni e Autonomia, Interno e Agricoltura. E oltretutto non gradirebbe molto la presenza di ministri tecnici. Con Forza Italia poi si è consumato un acceso scontro. Il partito di Berlusconi infatti sostiene con forza la presenza nel governo di Licia Ronzulli. E lo stesso Antonio Tajani riceverebbe comunque un ministero di peso.
Per ora Meloni non accetta diktat e non è detto che possa assecondare le richieste dell’ex premier. Per il nuovo governo poi lo stesso Berlusconi ha tirato fuori il nome di Casellati per la Giustizia. Questo nome si scontrerebbe però con quello di Carlo Nordio, anche se per ora la leader di FdI non ha detto no alla Presidente del Senato. Anche se c’è chi fa notare che dal Quirinale potrebbero essere avanzati dei dubbi per il rischio di conflitto di interessi.