Un nuovo vaccino contro il cancro trova il modo di superare le difese del tumore
Dall’immunoterapia ai vari trattamenti anti-cancro, la scienza è sempre alla ricerca di cure e screening preventivi più efficaci. L’obiettivo è di sanare quei tipi di neoplasie che, nel tempo, se non affrontate adeguatamente e con interventi mirati, rischiano di causare numerosi decessi all’anno. Basti pensare come solo il cancro ai polmoni, sia tra le cause principali di morte al mondo. Oppure il cancro al seno di cui – solo in Italia – ne sono colpite circa 48.000 donne ogni anno.
Inoltre, a “corollare” il quadro, ci sono altri tumori come i melanomi che, ogni anno – inteso come nuovi casi – colpiscono gravemente 100.000 individui. Una situazione allarmante se consideriamo che, rispetto al decennio precedente, sono aumentati del 15%. Purtroppo, il tumore può degenerare in fretta e ciò comporta, oltre l’aggravarsi della malattia, anche l’uso di trattamenti più invasivi. La ricerca, a questo punto, si orienta sul vaccino.

Nuovo vaccino contro il cancro: si mira al meccanismo di fuga immunitaria
Sulla base delle affermazioni appena fatte, lo sviluppo dei vaccini contro il cancro è diventato da circa tre decenni, parte integrante delle indagini. Sono tante le forme di vaccini antitumorali, non a caso tempo fa, ne avevamo parlato in quest’articolo.
Tuttavia, tra le forme di preparati biologici su cui si orienta la ricerca,. ci sono quelli che hanno come bersaglio le proteine espresse da più tipi di cancro; e ancora quelli che sono personalizzati proprio in base alle mutazioni di un singolo tumore.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, sottolinea che i vaccini attualmente esistenti, inducono una risposta immunitaria nel sangue. Quindi i tumori possono eludere la risposta attraverso un “meccanismo di fuga immunitaria“. Tenendo presente questo processo, i ricercatori sono in grado di migliorare l’efficacia dei vaccini contro il cancro. Queste sperimentazioni, hanno portato un team di esperti a sviluppare un nuovo vaccino anticancro efficace,. che mira – appunto – proprio al “meccanismo di fuga immunitaria” e aumenta i livelli di anticorpi immunitari.
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Il Dr. Santosh Kesari, che non è stato coinvolto in questa indagine, ha spiegato a Medical News Today come funziona il vaccino.
“Il nuovo approccio affronta il meccanismo di resistenza realizzando un vaccino. contro una proteina generale che viene espressa in eccesso (un segnale di stress) nei tumori; questa viene rapidamente eliminata dal tumore prima che il sistema immunitario la rilevi. Il nuovo approccio vaccinale impedisce alla cellula tumorale di rimuovere questa proteina specifica del cancro; e consente quindi un attacco immunitario coordinato contro il tumore sia da parte delle cellule T che delle cellule natural killer (NK)”.
I ricercatori hanno progettato il nuovo vaccino per colpire le proteine dello stress MICA e MICB, che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali. Mentre le cellule immunitarie dell’organismo, note come cellule T e cellule NK,. si legano tipicamente a queste proteine di stress nel tentativo di uccidere le cellule cancerose,. le cellule tumorali possono eludere il loro attacco tagliando le MICA/B e liberandole. Il nuovo vaccino impedisce questa fenditura,. aumentando così l’espressione delle proteine dello stress e l’attivazione di un duplice attacco da parte delle cellule T e delle cellule NK.
Kesari è direttore di neuro-oncologia presso il Providence Saint John’s Health Center. Presidente del Dipartimento di Neuroscienze Traslazionali e Neuroterapie presso il Saint John’s Cancer Institute di Santa Monica, California. Direttore medico regionale per il Research Clinical Institute of Providence Southern, California.
Il nuovo vaccino anticancro
I ricercatori hanno somministrato il loro nuovo preparato biologico a modelli murini affetti da cancro, modificati per esprimere le proteine MICA/B umane. A seguito della somministrazione, i livelli di anticorpi nei soggetti sono aumentati, dimostrando nettamente effetti antitumorali. A questo punto non restava altro da fare che esaminare la memoria immunologica dello stesso. Dopo quattro mesi dall’immunizzazione, somministrando ai modelli murini cellule tumorali, i soggetti restavano ancora protetti.
Inoltre, con l’introduzione di piccole quantità di sangue,. è stato scoperto che è stata inibita l’espansione della proteina MICA/B sulla superficie delle cellule tumorali umane e murine. In parole povere il vaccino funziona nel controllare diversi tipi di tumore.
Infine, il team di studio si è concentrato sulla possibilità di recidive del cancro dopo la rimozione chirurgica. Gli esami sono stati condotti su tipi di tumore al seno e melanoma. che dopo l’intervento avevano un tasso più alto di possibile ricomparsa; o dopo la rimozione del tumore con il nuovo vaccino o con un vaccino di controllo. Anche in questo caso la risposta è stata affermativa. Il nuovo vaccino ha ridotto il numero di metastasi polmonari rilevate in entrambi i modelli di cancro più di un mese dopo l’intervento chirurgico.
Altri screening
Testando il vaccino su 4 macachi rhesus è anche dimostrato un aumento di anticorpi da 100 a 1.000 volte con successivi richiami. In aggiunta, il vaccino è sicuro. Non ha evidenziato nessun effetto collaterale, confermando che la nuova sperimentazione consente a tutti gli effetti l’immunità preventiva da diversi tipi di neoplasia. Sugli sviluppi futuri di questo vaccino, i ricercatori si esprimono sottolineando la necessità di nuove indagini. Non escludono che potrebbe essere utilizzato anche in combinazione con la radioterapia locale,. poiché il danno al DNA aumenta l’espressione di MICA/B da parte delle cellule tumorali.