Condividi su:
Il 25 maggio, dopo i numerosi scandali inerenti alla privacy – tra i più importanti quello di Cambridge Analytica-, entrerà in vigore il nuovo regolamento sulla protezione dei dati. Almeno su carta, WhatsApp sarà vietato ai minori di 16 anni e la maggior parte dei grandi colossi del Web, come Facebook, Twitter e Google subiranno delle modifiche per quanto riguarda la privacy degli utenti. Secondo la nota società Oracle, Google potrebbe essere in grado di rintracciare, senza molte difficoltà, qualsiasi cellulare Android, senza che l’utente se ne renda conto.
Google controlla i cellulari Android?
La vicenda è emersa quando Oracle ha affermato che l’azienda amministrata da Sundar Pichai potrebbe aver scaricato milioni di dati da utenti possessori di un cellulare Android.
[adrotate banner=”23″]
Secondo il database di Oracle, alcuni dati presenti nei dispositivi che montano il sistema operativo Android inviano quotidianamente moltissimi dati inerenti alla posizione geografica del cellulare stesso. Questo succede anche se il sistema GPS è disattivato. Anche in caso di cellulare senza scheda SIM all’interno, a quanto pare la privacy degli utenti è sempre compromessa. Oltre alla posizione geografica, anche milioni di dati inerenti alle ricerche effettuate sui browser mobile sono sotto il controllo dell’azienda californiana.
Google avrebbe mappato indirizzi IP, connessioni WiFi e reti cellulari. In questo modo, sarebbe riuscita ad ottenere dati senza usare il servizio di locazione del cellulare.
Come fa Google ad usare i dati degli utenti?
Un’altra tecnologia sfruttata è quella del barometro dei cellulari Android. Grazie al barometro è possibile misurare la pressione atmosferica e scoprire la posizione geografica del cellulare. Così facendo, scoprire in quale piano di un centro commerciale si trova esattamente l’utente è un gioco da ragazzi. In questo modo, il gigante dei motori di ricerca può venire a conoscenza dei negozi che hai visitato. Questo, secondo Oracle, fa sì che le pubblicità che si incontrano sui social network e sui motori di ricerca siano ancora più mirate.