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Agguato a Ostia, ieri sera, intorno alle 22:00. La pizzeria scena del crimine è la “Disco Giro Pizza“, che da poco ha riaperto con una nuova gestione, in via delle Canarie. I testimoni raccontano di due persone a bordo di uno scooter che si sono fermate proprio davanti al locale, e qui uno dei due è sceso poco dopo. Con la pistola alla mano, è entrato nella pizzeria e ha sparato almeno quattro colpi, ferendo due persone.
Ad essere gambizzati sono il padre del proprietario del locale e uno dei pizzaioli. Sono stati colpiti entrambi ai polpacci e operati d’urgenza all’Ospedale Grassi. Il proprietario della pizzeria, più anziano, per lo shock avrebbe avuto uno scompenso cardiaco e ora verte in gravi condizioni, ma pare non sia in pericolo di vita. Entrambi si rimetteranno nel giro di qualche mese.
Agguato per ritorsioni o minacce
I familiari delle vittime hanno spiegato agli inquirenti che non hanno mai ricevuto minacce o ritorsioni da parte della criminalità organizzata che batte la zona di Ostia e di tutto il X Municipio. I Carabinieri seguono diverse piste, che guardano sia il racket che un regolamento di conti.
Subito dopo l’agguato, le Forze dell’Ordine hanno iniziato a pattugliare la zona ma non sono riusciti a rintracciare i due sicari. Esclusa a priori una tentata rapina, vista la modalità dell’esecuzione.
Ostia osservata speciale dopo l’aggressione di Roberto Spada
Il fatto capita a nemmeno una settimana dal ballottaggio che ha dato la poltrona di presidente del Municipio alla candidata penstastellata Giuliana Di Pillo. Ma soprattutto, avviene a due settimane dall’aggressione di Roberto Spada al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi, operato d’urgenza al setto nasale.
Due fatti di cronaca preoccupanti nell’arco temporale di un mese, mentre Ostia è osservata speciale prima per il voto e poi per delle presunte infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, riconducibili a Mafia Capitale. Roberto Spada, cugino del boss ora in carcere e imparentato con il clan dei Casamonica, è in stato d’arresto dopo l’aggressione del 7 novembre e oggi il tribunale del Riesame di Roma ha bocciato la richiesta di scarcerazione, confermando la violenza privata aggravata da metodo mafioso. Rimarrà quindi in carcere a Tolmezzo, in provincia di Udine.
Fonte: repubblica.it