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ROMA – Patuanelli si schiera contro i vini dealcolati. Secondo il ministro delle politiche agricole, infatti, c’è “l’esigenza di chiarire il tema degli alcolati e parzialmente dealcolati, che può essere critico per il nostro settore, dove invece il termine vino deve essere utilizzato per i prodotti di qualità e tipicità delle nostre denominazioni di origine, per il legame forte che esiste tra produzione e territorio”. In questi giorni, infatti, il tema è tornato di stringente attualità perché Bruxelles sta insistendo sul cosiddetto “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei”.
La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine. È quella che appunto viene definita la dealcolazione parziale e totale dei vini.
“Il settore del vino – ha osservato Patuanelli – è certamente uno dei più colpiti dalla prolungata e necessaria chiusura dei canali horeca in Italia e in tutto il mondo. Così come il settore fieristico, che non ha potuto operare, è stato fortemente colpito. Il Governo, per entrambi i lati, ha cercato di fare la sua parte, con la consapevolezza che le risorse non saranno mai sufficienti a sostenere e a ristorare i settori che hanno subito danni così gravi dalla pandemia”.
Patuanelli contro i vini dealcolati
Ci mancherebbe, dunque, solo questa “mazzata” dall’Europa. E dire che si è fatto di tutto per garantire lo svolgimento di nuovo in presenza del Vinitaly, a Verona dal 17 al 19 ottobre. Proprio così. Un’ottima notizia per tutto il comparto. Per Patuanelli, “l’obiettivo dev’essere quello di rimettere Vinitaly al centro della politica sul vino e sull’agricoltura. E’ un evento fondamentale. E’ in qualche modo un obiettivo per l’uscita da questa pandemia. Il settore dell’agroalimentare e vinicolo italiani hanno bisogno di eventi in presenza, di promozione, e di riprendere quelle iniziative che la pandemia ha interrotto”. Ma se ora il vino viene dealcolato, a cosa servirà tutto ciò?
Il ministro ha aggiunto: “Pensiamo che oggi sia necessario programmare la ripartenza del turismo, perché dalla ripresa del movimento turistico il settore del vino avrà la possibilità di ripartire”. E ancora: “A Bruxelles l’Italia e la Spagna hanno posto all’Ue il tema di specifici elementi di sostegno al settore vitivinicolo duramente colpito dalla pandemia”. E infine:
“Abbiamo – ha ricordato Patuanelli – la grande sfida della Pac post 2020, che non possiamo perdere. Non dobbiamo pensare che ‘si è sempre fatto così’ e quindi bisogna continuare a mettere i soldi dove si sono sempre messi. Bisogna far capire ai produttori agricoli quali sono le potenzialità di questo settore; già lo sanno, ma va fatta una profonda azione di formazione sulle potenzialità delle nuove tecnologie”.