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Risolto il cubo di Rubik dall’Intelligenza Artificiale. Continua la sfida con l’essere umano dopo videogiochi, dama cinese e poker
Uno degli enigmi che più appassionano è svelato: risolto il cubo di Rubik attraverso l’intelligenza artificiale.
Il tutto è emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Machine Intelligence.
Studio che, a sua volta, posto in essere dal gruppo dell’Università della California a Irvine, coordinato da Pierre Baldi.
Non solo superamento di una prova di abilità, ma di un vero e proprio sistema, sviluppato dal gruppo di Baldi, chiamato DeepCubeA
Esso quindi è stato in grado di risolvere il cubo di Rubik, utilizzando meno memoria rispetto a quella impiegata dai tradizionali algoritmi.
“Un problema con un numero così alto di combinazioni – sottolineano gli esperti – può, infatti, aiutare a risolvere questioni altrettanto complesse, come decifrare la struttura finale delle proteine”.
Non solo il cubo di Rubik, l’Intelligenza artificiale ha “sconfitto” già altre volte l’uomo
Una di queste, forse la più famosa, risale al 1997 quando Deep Blue della Ibm sconfisse il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov.
Altro esempio: il programma AlphaGo, della Google DeepMind, che nel 2016 ha sfidato e battuto 4-1 uno dei campioni del mondo nell’antico gioco da tavola cinese, il Go.
Cos’è il Cubo di Rubik?
Rinomato nel mondo è un twisty puzzle 3D inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974.
In un classico cubo di Rubik quindi ognuna delle sei facce è ricoperta da nove adesivi, ognuno dei quali presenta un particolare colore:
- bianco,
- giallo,
- rosso,
- verde,
- blu,
- arancione.
Un meccanismo interno permette alle facce di ruotare in modo indipendente, così da mescolare i colori del cubo.
Per risolvere il rompicapo, ogni faccia deve tornare a mostrare un solo colore.
Rompicapi simili sono stati sviluppati nel tempo, con differenti dimensioni, colori, facce e adesivi, non tutti realizzati da Rubik.