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Carlo Tavecchio dà luogo all’ennesima pantomima della sua fallimentare presidenza alla Figc. Intervistato a “Le Iene”, è scoppiato a piangere, scaricando la colpa del fallimento dell’Italia esclusivamente su Gianpiero Ventura.
“È una debacle tecnica: è stata colpa sua. Contro la Svezia sono state fatte scelte tecniche sbagliate della formazione”, ha dichiarato.
Si tratta dell’ennesima caduta di stile, di un dirigente che questo termine non lo ha mai conosciuto.
Tavecchio attacca Ventura
Carlo Tavecchio non è solito addossarsi responsabilità. Non lo ha fatto negli attimi successivi il fallimento mondiale, non lo fa neanche davanti alle telecamere. Intervistato a “Le Iene”, è andato giù pesante sulla gestione tecnica di Ventura. Stando ale sue dichiarazioni il ct ha sbagliato tutte le scelte sia tattiche che di formazioni. Quando la Iena gli ha fatto notare che Ventura lo aveva scelto lui, Tavecchio ha ammesso la sua “colpa”, finendo per scoppiare a piangere.
“Non sono per niente sereno, non riesco a dormire da 4 giorni. Abbiamo giocato proprio male: con gente alta quasi 1 metro e 90 noi crossavamo in mezzo. Dovevamo aggirarli coi piccoletti, ma loro stavano in panchina”, ha detto.
E’ palese il riferimento a Insigne, rimasto novanta minuti in panchina.
Le parole di Tavecchio sono destinate a far discutere. Il gioco dello scaricabarile, di sicuro non gioverà alla sua immagine, già gravemente compromessa.
Si attende lunedì
Tavecchio è atteso dal Consiglio di lunedì per confermare la sua poltrona. Praticamente impossibile una mozione di sfiducia da parte dei consiglieri. A quel punto si dovrà pensare al nuovo ct. Tavecchio spinge per Ancelotti. L’ex allenatore del Bayern Monaco però non vuole fare da parafulmine. Pretende garanzie adeguate. Il nodo non è, dunque, la questione economica, quando quella tecnica. Se dovesse rifiutare, sarebbe una mazzata non da poco. A quel punto si proverebbe con un piano B che, al momento, non c’è.
Insomma: il presidente dell Figc sta scherzando con il fuoco. Il rischio di ustionarsi è enorme.