Torna la paura di una nuova pandemia. Se ormai sappiamo di dover convivere col Covid ancora per molto tempo (a dire degli esperti), mentre ci siamo abituati a campagne vaccinali di massa, obblighi e restrizioni, potremmo essere catapultati in una nuova ondata pandemica di un nuovo virus: il vaiolo delle scimmie.
Se ne sta già parlando da alcuni mesi ma tutto finora sembrava sotto controllo con casi isolati e sporadici nel mondo. Ora invece l’OMS ha dichiarato ‘l’emergenza sanitaria globale’, vale a dire il massimo livello di allerta. C’è dunque da preoccuparsi?
La tendenza sembra ormai quella di creare terrorismo, facendo vivere la popolazione mondiale in perenne stato di allarmismo. Ma cosa sappiamo allo stato attuale su questo nuovo virus? Si rischia una nuova pandemia?
Vaiolo delle scimmie, in cosa consiste
I sintomi che dovrebbero contraddistinguere questo nuovo virus sono abbastanza generici. Si parla infatti di febbre, mal di testa, astenia, ingrandimento dei linfonodi e dolori muscolari. L’eruzione cutanea dovrebbe comparire dopo 3 giorni da questi primi sintomi, sotto forma di papule, pustole e vesciche.
Come viene però ribadito dai principali siti scientifici si tratta intanto di una versione meno grave e meno diffusa rispetto al vaiolo classico, oltre a prevedere la guarigione nella maggior parte della popolazione nel giro di poche settimane.
Questo già lascerebbe intendere come non si possa parlare di un vero e proprio allarme pandemico.
Propagazione e vaccini
I dati registrati attualmente (nel mese corrente) contemplano circa 11.500 casi in tutto il mondo, e in Italia si parla di 374 casi confermati, di cui solo in Lombardia 175 casi al 19 luglio 2022.
I numeri non elevati dimostrano come, in base alle evidenze, la probabilità di diffusione è considerata molto bassa nelle aree non endemiche.
Alla luce di tutto ciò non si ritiene necessario procedere con una vaccinazione di massa. Laddove necessario alcuni paesi potrebbero, per precauzione, avvalersi di dosi di vaccino contro il vaiolo umano, che comunque andrebbero a riguardare la popolazione under 50, dal momento che al di sopra di quell’età anagrafica tutti si sono visti somministrare il vaccino contro il vaiolo, indicato dal classico segno rimasto a distanza di anni sul braccio.
E cosa c’entra Bill Gates?
L’aspetto che più lascia pensare è come, di qualunque virus si parli, compaia sempre il nome di Bill Gates. Fu lui infatti che a fine 2021 aveva profetizzato che entro la fine del 2022 il Covid sarebbe andando scemando, riducendosi ad un virus non più letale sebbene endemico.
Più volte lo stesso fondatore di Microsoft aveva anche affermato che questi anni sarebbero stati caratterizzati da diverse pandemie, e circa un anno fa aveva esortato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti a finanziare la ricerca per prevenire attacchi di vaiolo.
Quale conclusione possiamo dunque tirare? Coincidenza, complottismo o profezia?