Il report Animali in città, il report di Legambiente. Pubblicati i numeri dell’indagine dei servizi offerti dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie per la gestione degli animali d’affezione
Il mondo degli amici a quattro zampe visto nelle varie regioni d’Italia: è questo il senso del report Animali in città di Legambiente riferito all’anno 2019.
Un quadro dunque pre-pandemia: in linea con il trend precedente, cioè in lieve miglioramento complessivo ma senza progressi rilevanti in nessuno dei campi esaminati.
Da esso si evince infatti come ci sia disomogeneità tra le amministrazioni comunali, così come sono diverse le esigenze da porre in essere.
In tal senso infatti Legambiente chiede:
- Approvare al più presto l’anagrafe nazionale per tutti gli animali d’affezione per fare uscire dalla clandestinità presenze e bisogni diffusi,
- fare rete tra enti pubblici e privati emulando le esperienze positive,
- porsi l’obiettivo di mille strutture veterinarie pubbliche ben funzionanti, tra canili e gattili sanitari e ospedali veterinari (una ogni 50-100 mila cittadini a seconda delle esigenze territoriali).
Entrando nel dettaglio del report poi, il 69,5% dei Comuni dichiara di avere uno sportello (un ufficio o un servizio) dedicato ai diritti degli animali in città.
Teoricamente, dunque, oltre due terzi dei Comuni dovrebbero essere in condizioni di dare buone risposte alle esigenze dei cittadini e dei loro amici pelosi, piumosi o squamati; in realtà, solo uno su sette (15,7%) raggiunge una performance sufficiente e solo Prato, Modena e Bergamo superano il punteggio necessario a raggiungere l’ottimo.
Numeri del report che, quindi, restituiscono un quadro parziale e frammentario, a causa del funzionamento a volte inesistente dell’anagrafe canina
Secondo le amministrazioni comunali che hanno risposto, la media è di un cane ogni 7,5 cittadini residenti; ma solo il 36,1% dei Comuni rispondenti conosce il numero dei cani iscritti all’anagrafe nel proprio territorio. Per un totale di 1.060.205 cani su 7.913.890 residenti.
Secondo i Comuni inoltre, in media su 5 cani vaganti catturati e portati in canile rifugio per 4 è stata trovata una felice soluzione (tra restituzioni ai proprietari, adozioni o re-immissioni come cani liberi controllati); secondo le Asl il rapporto è di uno a uno.
I Comuni invece che hanno dichiarato di avere cani liberi controllati sono nel 67,4% dei casi al Sud e Isole; nel 4,2% al Centro e nel 28,4% dei casi al Nord Italia.
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