Condividi su:
Intervista a Ghigo Renzulli chitarrista e fondatore dei Litfiba, la band “più Rock” d’Italia.
Quarant’anni di carriera alle spalle, fatti di decine di dischi in studio e dal vivo, ma soprattutto anche di migliaia di concerti in tutto il mondo.
Ghigo Renzulli è attualmente impegnato nell’ultimare il suo primo album solista.
Parliamo con lui di questa nuova avventura, ma anche della sua lunga carriera e della sua vita privata.
Intervista a Ghigo Renzulli chitarrista e fondatore dei Litfiba
So che sei attualmente impegnato a preparare il tuo primo disco solista… Ti va di parlarcene un po’?
Questo nuovo progetto si chiama NOVOX ed è un progetto artistico esclusivamente strumentale. Il disco è finito. Il prossimo passo è la masterizzazione che farò a Nashville, ma per ora è tutto in stand by a causa della emergenza coronavirus che ha bloccato tutta l’Italia e tutte le attività non indispensabili. Sto pensando di creare un canale YouTube su cui anticipare, nel frattempo, qualcosa di questo progetto.
Ci saranno ospiti speciali? Sarai tu a produrlo?
Nel disco hanno suonato quindici bravissimi musicisti, alcuni ex membri dei Litfiba, altri nuovissimi e alcuni anche stranieri. La produzione è mia e del mio Manager storico Alberto Pirelli.
Che differenza si potrà notare con le canzoni dei Litfiba?
Come ti dicevo, il progetto è esclusivamente strumentale e dal punto di vista sonoro e compositivo oltre ad essere sempre farina del mio sacco, ho cercato di esplorare nuove soluzioni , sia a livello di arrangiamento, che di suoni.
Quest’anno si celebrano i quarant’anni dal primo concerto dei Litfiba… Come nacque la band? E’ vero che prima che arrivasse Piero eri tu a cantare?
Si verissimo. Sono stato il cantante per diversi mesi, poi, visto che non sono un gran cantante abbiamo deciso di cercarne un altro mentre io sono passato definitivamente alla chitarra.
Da un po’ di tempo avete abituato i vostri fan con alcune reunion con i vostri vecchi compagni… C’è per caso qualcosa che bolle in pentola e che magari ci puoi anticipare?
Con i vecchi compagni i rapporti sono sempre ottimi e ogni tanto ci fa piacere risuonare insieme. Di cose in pentola ne bollono tante, ma forse è meglio non anticipare troppo.
Come cambierà secondo te la musica oggi che l’industria discografica è scossa dal coronavirus?
Mah… Penso che l’industria discografica era già ben scossa anche prima dal fatto che non si vendono più dischi nel mondo. La vera scossa è stata per i concerti live, che hanno subito una drastico blocco e che purtroppo per tanti artisti sono l’unico sistema di sopravvivenza.
So che in gioventù eri anche tu un Punk (forse uno dei primi in Italia avendo vissuto anche in Inghilterra). Come mai secondo te il movimento ebbe vita breve? Perché subì varie metamorfosi?
Il punk è stato un movimento basilare per la nascita della New Wave… Quando ero a Londra vidi l’evoluzione in tempi brevissimi. Si passò dai Sex Pistols ai Ruts e agli Ultravox in un batter d’occhio e poi altrettanto velocemente alla New Wave. E’ stata la naturale evoluzione della musica in un periodo pieno di idee e di fermenti culturali importanti, a differenza di oggi dove di fermenti culturali e di idee ce ne sono ben poche.
Se non erro circa un paio di anni fa hai postato una foto con tre cd contenenti brani rari e/o inediti dei Litfiba. Hai mai pensato di pubblicare un box che li includesse tutti per la felicità dei collezionisti?
Io posseggo la registrazione di quei brani, ma non ne sono l’unico proprietario e quindi per pubblicarli ci vuole il consenso di ben quattro teste pensanti. Non è così facile.
Quanto materiale inedito avete nel cassetto?
I Litfiba sicuramente quei tre CD e anche qualche brano più recente. Io personalmente ne ho tantissimo.
Parlando appunto di collezionismo… Hai anche tu la mania di collezionare i tuoi artisti preferiti? Cosa ne pensi dei bootleg? Conservi inoltre tutte le tue pubblicazioni?
No, non sono un collezionista, né di me stesso, né dei miei artisti preferiti. Spesso e volentieri qualche collezionista mi manda le foto di pubblicazioni particolari che io non posseggo. Non mi sono mai piaciuti i bootleg, non li ho mai comprati nemmeno dei miei artisti preferiti.
Non tutti lo sanno, ma prima di fondare i Litfiba facevi parte di un gruppo, i Cafè Caracas, insieme a Raf… Hai mai pensato a come sarebbe potuta essere la tua vita se fosse proseguita in quella direzione?
Sicuramente diversa, ma non fu possibile dato che io e Raf avemmo divergenze artistiche sulle strade da seguire. Lui seguì la sua carriera solista Mainstream e io fondai i Litfiba.
Che padre è Ghigo Renzulli nella vita di tutti i giorni? Ho visto tempo fa anche un video in cui suonavi insieme a tuo figlio… Cosa diresti se anche lui un giorno volesse intraprendere la carriera musicale?
Il mio primo figlio fa un altro lavoro e non vuole intraprendere la carriera musicale, il secondo per ora è ancora molto giovane ed è giusto che segua la sua vera indole. La terza invece ha quasi quattro anni… E’ ancora prematuro…
Sei religioso?
Credo in qualcosa che sta al di sopra, ma non credo nella religione strutturata e imposta dagli esseri umani.
Le più grandi passioni di Ghigo Renzulli al di fuori della musica…
Quando posso mi piace la natura e la pesca in mare. Sono quasi laureato in Biologia e se non avessi fatto l’artista mi sarebbe piaciuto fare documentari sugli animali in giro per il mondo.
Un momento della tua carriera che ricordi con piacere?
Ce ne sono tantissimi, è impossibile sceglierne uno.
Quante chitarre possiedi? Sai suonare anche altri strumenti oltre la chitarra?
A differenza di alcuni miei amici professionisti, che hanno collezioni anche di 150 strumenti, non possiedo tanti strumenti, in genere ne ho dai dodici ai quindici a seconda dei periodi… Le chitarre sono oggetti vivi che hanno bisogno di essere sempre suonati e coccolati. Non si possono trascurare. Basta e avanza così. Chiaramente suono anche altri strumenti, il basso in particolare. Anzi, nel disco del progetto NOVOX in un brano il basso lo suono io.
Che tipo di atmosfera si respira in studio mentre componi i tuoi brani? Hai un modus operandi standard?
La composizione musicale, in generale, la faccio sempre da solo nel mio studio o nei miei spazi. Poi registro le idee musicali nel mio studio e confrontandomi con altri musicisti, cerco di arrivare a un risultato che rispecchi la mia idea originale.
Il tuo rapporto con i fan? Che ne pensi di quelli che vanno in pellegrinaggio a Firenze nella cantina in Via de’ Bardi dove tutto ebbe inizio?
Il mio rapporto con i fan è ottimo, dicono che sono una persona friendly e loquace. Sicuramente quella cantina, che costruii nel 1979 è un luogo magico, dove nacquero tante band oltre ai Litfiba, e trovo giusto che sia diventato anche un luogo di culto.
Giuro che ho finito… Un saluto ai nostri lettori e grazie per il tempo che ci hai gentilmente concesso…
Un saluto anche a te e a voi tutti… Mi ha fatto molto piacere fare questa chiacchierata.
Le foto in questa intervista a Ghigo Renzulli chitarrista e fondatore dei Litfiba sono state gentilmente fornite dall’artista stesso. Ringraziamo lui e il suo Manager, Alberto Pirelli, per la gentile collaborazione.
Forse ti può interessare anche:
- Mina compie 80 anni gli auguri dei colleghi
- Coronavirus tra le vittime anche mamma di Alex Baroni
- Morto Kenny Rogers a 81 anni
- AWAVE: arriva dall’Abruzzo il singolo “Walking”
- Intervista esclusiva a Benedetta Raina
- Lady Gaga ha parlato con Dio. Il messaggio
- Rettore deve essere operata in fretta
- Genesis reunion tour in Gran Bretagna e Irlanda