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ROMA – La Lega vuole tornare al voto. Il partito di Matteo Salvini rompe gli indugi e, dopo la bocciatura della mozione No Tav del M5S, dice basta. Mentre i pentastellati erano finora rimasti quasi sulla difensiva, sembrando incerti sul da farsi, il Carroccio ha invece le idee ben chiare. La maggioranza non c’è più e, con essa, anche il governo.
Ecco cosa si legge in una nota ufficiale della Lega:
“L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni”.
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La Lega vuole tornare al voto
Vengono comunque smentite categoricamente le indiscrezioni secondo le quali Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe pensando di ritirare i suoi ministri dall’esecutivo.
Di certo c’è che Conte, questa mattina, ha avuto un colloquio informativo di circa un’ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un’altra cosa certa è che Salvini è contrario a qualsiasi rimpasto, ipotesi ventilata soprattutto in merito al ministro Danilo Toninelli. Quest’ultimo, infatti, è sempre stato contro la Tav e, ora che le mozioni a favore dell’opera sono passate, diventerebbe inopportuna una sua permanenza nel dicastero alle infrastrutture.
“C’è la consapevolezza e la presa d’atto – precisa la Lega – che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione”.
Il Movimento 5 Stelle replica stizzito agli alleati di governo:
“La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”.
E Luigi Di Maio, che ha visto questa mattina i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli a Palazzo Chigi, scrive su Facebook:
“I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega”.