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MILANO – Matteo Salvini vuole tornare al voto. Per lui, infatti, non è percorribile l’ipotesi di un eventuale governo Draghi se dovesse cadere l’esecutivo bis di Giuseppe Conte. Il segretario della Lega lo ha detto chiaramente ieri intervenendo a ’24Mattino’, su Radio 24:
“In democrazia un presidente del consiglio calato dall’alto non è rispettoso della Costituzione e degli italiani e poi è anche sciocco fare il toto nomi dopo Conte. Questo non è un governo che rappresenta il popolo italiano, ma mi rifiuto di pensare ad altre alternative che non siano le elezioni”.
Va precisato che a evocare l’ipotesi di un Governo Draghi è stato il leghista Giancarlo Giorgetti. Di sicuro, all’indomani della vittoria in Umbria, qualche domanda bisogna pur farsela.
Matteo Salvini vuole tornare al voto
Su alcuni giornali, inoltre, si afferma che il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, sarebbe tentato di far cadere Conte per tornare al governo con Salvini: è un’ipotesi anche per il leader del Carroccio?
“Ma figurarsi – ha risposto l’ex ministro dell’Interno – Non so chi abbia scritto questa sciocchezza, ma è l’ultima cosa a cui penso”.
Salvini ha poi commentato la vittoria della destra di AFD alle elezioni in Turingia, Germania:
“In Germania i nostri alleati tedeschi, che i nostri giornali italiani dipingono come nazisti, fascisti, populisti, hanno preso tre volte i voti dei moderati della Merkel. I giornalisti dovrebbero chiedersi se tutti stanno impazzendo, se la Turingia sta impazzendo, se l’Umbria sta impazzendo oppure non sono tutti brutti, cattivi, nazisti ma semplicemente c’è voglia di lavoro, di regole, di sicurezza di identità”.
A chi gli fa notare che il candidato di Alternative fuer Deutschland ha assunto delle posizioni sull’Olocausto che hanno alimentato accuse di negazionismo, risponde:
“Nel 2019 c’è davvero chi nega l’olocausto? Per metà dei giornali italiani anche io sono nazista, fascista, nazista, delinquente, ubriacone. Mi permetto di diffidare dai giornali che mettono etichette. Io voglio parlare di tasse e lavoro: parlare di nazismo e comunismo significa parlare di vicende terminate 70 anni fa”.