Pasqua ai tempi del Coronavirus è a casa. Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il proseguo della quarantena fino al prossimo 13 aprile
Tutto questo vuol dire che la Pasqua ai tempi del Coronavirus si farà a casa così come la Pasquetta tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta.
Ma per il 2020 invece la festa si farà a casa senza gite né scampagnate, è momento in cui è necessario continuare su questa strada per far abbassare quella maledetta curva del contagio.
Questo però non implica che le tradizioni di Pasqua non possano essere rispettare come, per esempio, le uova
A tal proposito inoltre le uova vere sono le star del carrello e battono nettamente per Pasqua quelle di cioccolato.
Le prime infatti hanno avuto un incremento del 45% rispetto a quello di cioccolato che hanno subito un calo de 30/40%.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Iri relativi all’ultima settimana rilevata dell’emergenza Coronavirus.
Un aumento che può essere spiegato proprio in virtù del dover rimanere a casa nei due giorni festivi e che vedrà un consumo di 400 milioni di uova per le colazioni della tradizione.
Oppure dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate, ancora: utilizzate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali.
“Una tradizione, quella delle uova ‘naturali’, che – sottolinea la Coldiretti – resiste nel tempo con piatti come ‘vovi e sparasi’ in Veneto, torta pasqualina in Liguria; la pastiera in Campania e la scarcedda in Basilicata continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua”.
La Pasqua ai tempi del Coronavirus avrà purtroppo anche un risvolto sociale: mezzo milione il numero di poveri che hanno bisogno di aiuto per mangiare
E’ dunque un’emergenza nell’emergenza, quella stimata sempre da Coldiretti, soprattutto nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania; il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia.
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