Più di 350 scienziati e ambientalisti provenienti da 40 paesi hanno firmato una lettera. Con quest’ultima chiedono un’azione globale per proteggere balene, delfini e focene dall’estinzione. Dicono che più della metà di tutte le specie sono di interesse per la conservazione, ma due di esse sono sul “filo del rasoio” dall’estinzione. La mancanza di azione sui mari inquinati e sovrasfruttati significa che nel giro di poco tempo estingueranno molte specie di animali. In particolare, il rischio di estinzione è imminente per le balene. “Che questo sia un momento storico in cui rendersi conto che le balene sono in pericolo scatena una potente ondata di azione da parte di tutti. Regolatori, scienziati, politici e il pubblico dovranno studiare per salvare i nostri oceani“, ha detto Mark Simmonds.
Il ricercatore in visita presso l’Università di Bristol, nel Regno Unito, e scienziato marino senior con Humane Society International, ha coordinato la lettera, che è stata firmata da esperti di tutto il mondo. “Save the whales” era uno slogan familiare negli anni ’70 e ’80. Risultava parte di un movimento che ha contribuito a porre fine alla caccia commerciale alle balene. Le popolazioni colpite nella maggior parte del mondo hanno avuto la possibilità di riprendersi dalla caccia organizzata. Ma ora devono affrontare una miriade di minacce da parte di azioni umane, tra cui inquinamento da plastica, distruzione degli habitat e delle prede, cambiamenti climatici e simili.
Rischio estinzione balene imminente: cosa possiamo fare?
La minaccia di gran lunga maggiore è quella di essere catturati accidentalmente nelle attrezzature da pesca e nelle reti. Queste vicende uccidono circa 300.000 balene, delfini e focene all’anno. Centinaia di scienziati hanno espresso la stessa preoccupazione. Ci avviciniamo sempre più ad una serie di estinzioni prevenibili. E a meno che non agiamo ora, alle generazioni future verrà negata la possibilità di sperimentare queste creature sociali intelligenti e stimolanti.
Ad esempio della balena franca del Nord Atlantico, restano solo poche centinaia di individui. Un altro animale acquativo, la Vaquita, nel Golfo della California, è già in via di estinzione: sono rimasti solo 10 esemplari al mondo. La lettera, firmata anche da esperti di Regno Unito, Stati Uniti, Messico, Sud Africa e Brasile, sottolinea che questi cali “drammatici” erano evitabili, ma che è mancata la volontà politica.
La dottoressa Susan Lieberman della Wildlife Conservation Society ha dichiarato di aver firmato la lettera per aiutare gli scienziati a sollevare questi problemi in modo più ampio. “Risulta fondamentale che i governi sviluppino, finanzino e implementino ulteriori azioni necessarie per proteggere e salvare meglio queste specie iconiche“, ha detto a BBC News. Gli scienziati affermano che più della metà delle 90 specie viventi di balene, delfini e focene andrebbero salvaguardati. Dovrebbero sviluppare anche la tendenza ad agire, perché fare poco e tardi non serve.
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