ROMA – Salvini contro la rivolta nelle carceri. Proprio così. Infatti il leader della Lega afferma quanto segue in riferimento a quello che sta accadendo da alcuni giorni nei penitenziari italiani:
“Detenuti morti, altri ricoverati: a Modena è successo quello che temevo mesi fa, quando (era il 25 gennaio) avevo sollevato pubblicamente la situazione drammatica di alcune carceri italiane. In particolare, a Modena denunciavo sovraffollamento e massiccia presenza di reclusi con problemi mentali. Una bomba a orologeria che purtroppo è esplosa con conseguenze drammatiche. Il ministro Bonafede non ha mai risposto agli allarmi, e ora si è diffusa la rivolta dei detenuti in tutto il Paese”.
Salvini contro la rivolta nelle carceri
L’ex ministro dell’interno, poi, aggiunge:
“Solidarietà alla Polizia Penitenziaria e grazie alle donne e agli uomini in divisa. Molti di loro sono rientrati in servizio per aiutare i colleghi in un momento drammatico. Nessuno provi a spalancare i cancelli delle galere con la scusa delle rivolte”.
Non è finita. C’è anche la posizione di Rifondazione Comunista. In una nota congiunta firmata dal segretario nazionale Maurizio Acerbo con Giovanni Russo Spena, responsabile nazionale democrazia, e Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione, si legge:
“Le rivolte che stanno esplodendo nelle carceri in gran parte d’Italia non possono essere affrontate, con le deliranti dichiarazioni degli esponenti dell’Associazione nazionale dei dirigenti e funzionari di polizia penitenziaria, col pugno di ferro, la repressione, addirittura, come richiesto, “l’utilizzo dell’esercito” e la criminalizzazione del volontariato e delle associazioni. Evitiamo la demagogia. Su quanto è accaduto in queste ore e sulle morti è doveroso fare piena luce”.
C’è da aggiungere altro. La situazione di sovraffollamento, sottolinea Rifondazione, era nota “e la denunciamo da tempo”:
“Sono necessarie misure razionali, a partire dalla sospensione della detenzione per anziani e malati. Vanno facilitate, per i tanti e le tante che ne avrebbero diritto, le eventualità di sospendere la pena, il ricorso alle misure alternative alla detenzione. Va predisposto un piano di indulto con effetto immediato per chi è responsabile di reati minori o ha pene inferiori ai tre anni”.
Inoltre:
“Bloccare nuovi ingressi per reati minori. Si tratta di “luoghi di sovraffollamento” come i tanti per cui è stata giustamente predisposta la temporanea interruzione delle attività. Alla sospensione dei colloqui con i familiari va data un’alternativa rendendo quotidiana la telefonata settimanale aumentandone la durata”.