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Alcuni scienziati dell’Università del Texas hanno scoperto un serbatoio d’acqua ghiacciata su Marte.
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Trovato un imponente serbatoio d’acqua ghiacciata su Marte
Questo deposito, situato a circa 2 chilometri sotto la calotta polare nordica del pianeta e spesso decine di metri, consiste in una formazione di più superfici ghiacciate mescolate con sabbia.
Un team internazionale di geologi e planetologi ha ipotizzato che vari strati di neve si siano cementificati nel corso di milioni di anni.
Il rinvenimento, identificato grazie all’utilizzo dello Shallow Radar (capace di studiare le strutture interne dei pianeti), è stato inatteso per gli stessi studiosi.
“Non ci aspettavamo di trovare così tanto ghiaccio qui“, ha dichiarato Stefano Nerozzi, dottorando presso l’Università del Texas ad Austin. “Si tratta della terza riserva più grande trovata sul Pianeta rosso“.
Finora, infatti, si riteneva che quest’area fosse composta soprattutto da dune sabbiose e che la quantità d’acqua fosse infeiore al 50%. Ad ogni modo sembra che queste strutture siano i resti di vecchie lastre polari ristrette e sepolte dalla rena durante i periodi caldi. In pratica ogni volta che Marte si riscaldava la sabbia ricopriva il ghiaccio residuo, proteggendolo dalle radiazioni solari.
Queste calotte costituiscono, dunque, una “registrazione storica” del clima marziano, perché rivelano la crescita e il ritiro di antiche zone gelate nel corso dei millenni.
L’importanza di questa scoperta dellìacqua ghiacciata su Marte
Lo studio della composizione di questi strati è importante perché mostra se le condizioni climatiche fossero, in precedenza, favorevoli alla vita su Marte. Questa ricerca evidenzia, comunque, una importante considerazione: lo spessore d’acqua ghiacciata rintracciato è così abbondante che, se questa si fondesse salirebbe alla superficie, rischiando di sommergere l’intero pianeta!
Può esserci vita su Marte?
Tuttavia la presenza di una così abbondante quantità d’acqua concettualmente è favorevole per i futuri e ipotetici coloni, che ne avrebbero bisogno per sopravvivere.
“Le lastre di ghiaccio potrebbero essere molto pure, con pochi residui di polvere. Tuttavia non saranno facili da raggiungere” ha evidenziato Nerozzi. “Sarebbe molto più facile estrarre acqua quasi pura dal ghiaccio sulla superficie che, per diventare potabile, dovrebbe essere filtrato dalle impurità della polvere e forse da alcuni sali”.
La recente scoperta è stata pubblicata sul Geophysical Research Letters.
Fonte Immagine: Ultima Voce