imu tasi

TASI 2018, tutto quello che devi sapere: info e calcolo

Condividi su:

 

TASI (Tassa Servizi Indivisibili): è una tassa dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) di fabbricati e di aree edificabili.

TASI, gli immobili esenti

Tra gli immobili esenti:

  • abitazione principale diversa da quelle rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • unità immobiliare adibita ad abitazione principale dall’occupante (la tassa è dovuta solo dal possessore in relazione alla percentuale stabilita dal comune, oppure in mancanza della determina la percentuale è pari al 90%);
  • terreno agricolo.

TASI, immobili assegnati dal giudice

Per gli immobili assegnati dal giudice (in caso di separazione, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio) il coniuge assegnatario è l’unico soggetto tenuto al versamento della tassa, lo stesso per l’IMU.

TASI, il concetto di abitazione principale

Particolarmente rilevante è la definizione di abitazione principale.

Si deve far riferimento alla definizione stabilita per l’IMU che, quindi, la individua nell’unità immobiliare in cui il soggetto dimora abitualmente, ivi comprese le pertinenze.

TASI, scadenza rate

I contribuenti versano la tassa dovuta per l’anno in corso in due rate di pari importo (acconto e saldo) rispettivamente scadenti il 16 giugno e il 16 dicembre.

Per la prima rata i calcoli si effettuano sulle risultanze dell’anno precedente, invece la seconda rata si versa un conguaglio a saldo della tassa dovuta per l’intero anno.

E’, inoltre, possibile pagare in unica soluzione entro il 16 giugno dell’anno di riferimento.

TASI, ulteriori approfondimenti

Schema riassuntivo delle aliquote e delle esenzioni

Disciplina del tributo

TASI, i codici tributo per il modello F24

  • 3958 TASI su abitazione principale e relative pertinenze art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;
  • 3959 TASI per fabbricati rurali ad uso strumentale-art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;
  • 3960 TASI per le aree fabbricabili -art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;
  • 3961 TASI per altri fabbricati -art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;
  • 3962 TASI interessi -art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;
  • 3963 TASI sanzione -art.1.c.639-l.n.147/2013 e s.m.;

TASI 2018, il calcolo ed il ravvedimento operoso

Elementi di calcolo

Prima di tutto bisogna tener presente che la tassa si calcola applicando alla base imponibile, che è quella prevista per l’IMU, l’aliquota stabilita dal comune per la particolare fattispecie.

Per i fabbricati iscritti in catasto il valore è determinato applicando all’ammontare della rendita catastale, rivalutata del 5%, i moltiplicatori previsti dalla legge
per le diverse categorie catastali.

Moltiplicatori suddivisi per categorie:
A (esclusa la categoria A/10), ed anche C/2, C/6 e C/7, il moltiplicatore è pari a 160;
B, ed anche C/3, C/4 e C/5 il moltiplicatore è 140;
A/10 ed anche D/5, il moltiplicatore è 80;
D (esclusa la categoria D/5) è 65;
C/1, il moltiplicatore è 55.

L’aliquota ordinaria stabilita dalla legge per tutti gli immobili soggetti alla TASI è pari all’1‰.

Al fine di contenere il livello complessivo della pressione tributaria sono stati evitati aumenti delle aliquote; contestualmente è stato concesso ai comuni di poter maggiorare l’aliquota dello 0,8‰ con espressa delibera.

Nella determinazione delle aliquote della TASI i comuni incontrano il limite massimo, ottenuto sommando le aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile, consentito dalla legge statale per l’IMU 31 dicembre 2013: 6‰ per l’abitazione principale classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, 10,6‰ per gli altri immobili.

Vi sono, poi, due fattispecie per le quali sono previsti limiti massimi specifici, in particolare:

  • per i fabbricati rurali strumentali l’aliquota non deve superare l’1‰;
  • per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, l’aliquota non può eccedere il 2,5‰ .

Rapporto tra il Titolare e l’Occupante

Nel caso in cui l’immobile sia occupato da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale è necessario fare riferimento alle quote determinate dal comune, comunque comprese tra il 10% ed il 30% del dovuto; in mancanza di delibera comunale la percentuale è stabilita nella misura del 90% per il titolare del diritto reale e nella misura del 10% per l’occupante.

La TASI la puoi calcolare qui.

Ravvedimento, cos’è e dove calcolarlo

Dal 1° gennaio 2018, il tasso di interesse da applicare per il ravvedimento è pari allo 0,3% annuo.

Il ravvedimento operoso si può applicare solo se la violazione non sia stata già contestata e comunque non siano iniziate attività amministrative di accertamento delle quali il contribuente abbia avuto formale informativa.

Il ravvedimento lo puoi calcolare qui.

Potrebbe interessarti anche:
Fondo di garanzia mutui prima casa: come aderire
Mercato immobiliare in movimento: le statistiche del 2018
Ecobonus 2018, le regole per la cessione del credito d’imposta

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Paolo Di Sante

Ogni giorno genitori danno tutto per la famiglia, lavoratori si sacrificano per lo stipendio, disoccupati cercano lavoro, imprenditori e professionisti cercano di mandare avanti l'attività. E poi c'è l'Italia, un paese intasato di burocrazia e norme che sembrano remare contro chi si alza la mattina per affrontare la giornata. Tutto ciò ha mosso in me la voglia di pubblicare studi, ricerche ed appunti che sono frutto di oltre un ventennio di lavoro: adempimenti fiscali, civilistici ed amministrativi; servizi alle aziende ed alle persone in campo amministrativo e finanziario. Credo che la diffusione delle informazioni porti equità sociale. Il mio motto preferito: "l'unione fà la forza".