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Teatro Galli di Rimini fra le cento esperienze al mondo da vivere nell’anno 2019 secondo il settimanale statunitense “Time”.
Certamente un grande onore per la cultura, l’arte e l’urbanistica italiane.
Con questo gesto infatti il settimanale vuole riconoscere l’alto valore, la qualità, la sostenibilità, l’originalità, il grado innovativo e la grande fruibilità dell’intero complesso teatrale.
Nello speciale, il magazine stila un elenco di 100 luoghi al mondo, classificati in diverse categorie.
Fra queste musei, parchi, ristoranti e hotel selezionati da giornalisti, corrispondenti ed esperti del settore.
Il Teatro Galli di Rimini merita un piccolo excursus storico.
Il 1800 si può definire anche come il secolo della costruzione di edifici adibiti a teatro in tante città e piccoli paesi dell’Italia.
Teatro Galli di Rimini – un po’ di storia
Così anche la Città di Rimini registrò nel 1857 l’inaugurazione del “Teatro Nuovo”.
Veramente di nuovo aveva solo la relativa realizzazione, poiché lo stile e le linee architettoniche percorrevano interamente la scuola neoclassica purista romana, su progetto dell’illustre Architetto Luigi Poletti di Modena (1792-1869).
Sicuramente una delle opere più interessanti ed anche per il decoro, l’arredo ed i servizi logistici!
L’inaugurazione, avvenne con opere liriche tutte di Giuseppe Verdi, per affermare la modernità e l’italianità del teatro
La stagione teatrale inaugurale (siamo nell’estate del 1857) veramente memorabile per l’arte lirica.
Nel ventesimo secolo e oggi…
L’edificio risultò impraticabile e lesionato per il terremoto fra il 1916 e il 1923.
Furono eseguiti i necessari lavori di restauro nelle strutture e nelle opere di finitura e il Teatro Vittorio Emanuele II riaprì con l’opera Francesca da Rimini nel 1923.
Di grande pregio anche la realizzazione del sipario raffigurante Francesca da Polenta e Paolo Malatesta, in un amplesso amoroso.
Sul suo palcoscenico sono state rappresentate le più grandi opere liriche di tutti i tempi e di ogni autore.
La furia delle seconda guerra mondiale lo distrusse, quasi interamente, con un bombardamento aereo avvenuto il 28 dicembre 1943.
Nell’immediato dopo guerra il Teatro ci fu l’occupazione dapprima dei militari e poi dei riminesi stessi con conseguente depauperato da ogni arredo e finanche del lampadario.
Nonostante la parziale distruzione, seguitò, con tanti sacrifici ed adattamenti la sua funzione culturale.
Nel 1947 fu intitolato al musicista Amintore Galli, autore di un suo inno dei lavoratori.
Numerosi interventi di restauro, in più anni (1975-1997-2010-2015) realizzati da diversi Enti, Ministeri e Istituzioni, hanno riportato il teatro di Rimini agli antichi fasti.
Ben venga, quindi, il riconoscimento del settimanale “Time”.
A quest’ultimo va riconosciuto la grande competenza, imparzialità e professionalità dimostrata nello stilare l’elenco delle diverse opere più pregevoli in molti settori.
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La foto nell’articolo è tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Teatro