Pesci vaquita in via di estinzione. L’uomo e l’ambiente, l’eterna lotta per la preservazione degli habitat e per il miglioramento della qualità della vita di tutte le specie viventi sulla terra, in un meraviglioso equilibrio ecologico naturale…
Quanti problemi, quanti studi sono stati condotti e sono in atto in merito!
C’è da registrare che le attenzioni si sono rivolte oggi, anche alla preservazione della fauna marina. A volte tuttavia, il fondo marino ci sembra lontano e la morte di pesci fa parte, per molti, quasi di un fenomeno naturale.
Particolare attenzione oggi si sta dedicando alle numerose specie di pesci in fase di estinzione.
Pesci vaquita in via di estinzione – qualche informazione in più
Fra queste va annoverata il pesce denominato Vaquita, il più piccolo cetaceo, dal nome scientifico Phocoena sinus, mammifero appartenente alla famiglia delle focene simile al delfino ma più piccolo, con denti del tipo “a vanga”.
Questa specie, pur essendo simile ad un delfino, costituisce, geneticamente, una famiglia propria.
I dati numerici sulle vaquita rimaste sono fortemente contrastanti, ma, comunque, tutti preoccupanti
Alcuni parlano addirittura di solo sei esemplari rimasti, mentre altri di circa novanta.
La vaquita ama vivere nei pressi della costa, ma proprio questo ambiente è diventato il più insidioso per la sua sopravviveva.
Le cause del fenomeno di estinzione sono tante, ma le più preminenti sono
- la pesca eccessiva praticata per troppo tempo in maniera non sostenibile, con reti che ne favoriscono la cattura;
- la pratica di forme illegali di pesca;
- la grande antropizzazione della costa, con conseguenti problemi di scarichi ed inquinamento.
- la perdita di habitat fondamentali.
Come invertire il fenomeno?
La soluzione del problema potrebbe essere quella di favorire la riproduzione delle vaquita in appositi impianti di mari-coltura.
Un’altra di fare lo stesso in aree marine protette che, come noto, hanno e svolgono una primaria funzione ecologica.
La differenza fra mari-coltura e aree marine protette sta oltre che nella estensione, anche nel fatto che le aree marine sono spesso individuate solo con carte topografiche, mentre la maricoltura, richiede l’insediamento di opere artificiali idonee a favorire la riproduzione delle specie che in esse vivono ed il loro sviluppo non solo in termini numerici, ma anche di qualità.
Le aree marine protette esistenti in molte nazioni hanno mostrato che è possibile recuperare numerose specie marine, con particolare riferimento a quelle che vivono nei pressi della costa.
La stampa ed i mass media stanno agitando il problema e lo pongono all’attenzione degli organismi preposti alla tutela dell’ambiente.
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