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Il Governo vuole mitigare l’impatto sull’economia. In arrivo un secondo decreto per settori e imprese
Il Governo sta provvedendo a mitigare l’impatto sull’economia causato dalla propagazione del coronavirus. E’ in arrivo un secondo decreto per settori e imprese, ma serve l’autorizzazione del Parlamento per ampliare il deficit.
“Chiederemo di poterlo fare, in accordo con le autorità europee” , riferisce il premier Conte. “Con un terzo intervento, ancora più complessivo e sistematico, faremo ripartire l’intera economia, con un’accelerazione della spesa per investimenti e una poderosa opera di semplificazione“.
“Puntiamo a una terapia d’urto. Non ci fermiamo qui. L’Italia ha bisogno di una grande spinta economica. Vogliamo creare una grande accelerazione degli investimenti“, ha aggiunto Giuseppe Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Il ministro Gualtieri riferisce che il decreto sarà varato entro venerdì
Il ministro dell’Economia Gualtieri interviene: “Adesso ci saranno aiuti con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni di categoria ed enti locali“.
Il Governo è pronto, dunque, per la fase due dell’emergenza coronavirus, come annuncia Gualtieri, intervistato da Repubblica. “Il decreto relativo sarà varato entro venerdì. Ci saranno stanziamenti aggiuntivi, spiega, per i quali sarà chiesta l’autorizzazione parlamentare e compatibili con la flessibilità del patto di stabilità. Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta.
La fase due prevede un pacchetto da 3,6 miliardi, pari allo 0,2% del Pil
“Il nuovo decreto legge – aggiunge Gualtieri – sarà dedicato al sostegno dell’occupazione e dei settori più colpiti dagli effetti del coronavirus in tutto il territorio nazionale“. La fase due prevede un pacchetto da 3,6 miliardi, pari allo 0,2% del Pil, con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni ed enti locali. Il decreto relativo sarà varato entro venerdì. “Per essi – conclude il ministro – chiederemo l’autorizzazione al Parlamento italiano“.
Fonte Immagine: Caffeina Magazine