Implicazioni della crisi, dovuta dall’emergenza sanitaria per l’epidemia nuovo coronavirus Covid-19, sulla politica economica italiana
Roma, lì 7 marzo 2020 – Le implicazioni sulla politica economica italiana della crisi causata dall’epidemia in corso.
L’emergenza sanitaria comporta effetti negativi sull’economia italiana: riduzione dei consumi, blocco della produzione locale ed anche la contrazione degli scambi internazionali; inoltre ha come conseguenza la riduzione delle disponibilità finanziarie delle imprese interessate. Dunque il Governo Conte passa all’azione con misure volte a contenere la diffusione del coronavirus SARS-2019-nCoV; ma gli stessi provvedimenti hanno implicazioni sul Bilancio dello Stato.
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Ricordiamo, negli ultimi anni, crisi temporanee con pesanti effetti sulle imprese, anche cessazioni di attività causate da improvvisa carenza di liquidità; infatti le entrate delle imprese registrano un calo degli incassi, mentre le uscite sono appesantite da tasse, contributi previdenziali, premi assicurativi, ratei dei mutui, bollette nonché stipendi. Per scongiurare il prosciugamento del portafogli aziendale, il Governo Conte ha emanato provvedimenti orientati a differire le uscite. Questo respiro finanziario interessa anche i lavoratori e le loro famiglie, poiché il ricorso alla cassa integrazione evita che la crisi temporanea abbia come conseguenza la perdita dell’occupazione. Mentre le famiglie possono beneficiare della sospensione del pagamento di tasse, contributi, premi assicurativi, mutui e bollette.
Crisi aziendali da nuovo coronavirus Covid-19 – MEF
La contrazione di produzione e di fatturato indotta dalla crisi potrebbe avere conseguenze significative sul risultato economico annuale delle imprese; tra gli altri effetti negativi la capacità di stare sul mercato, di investire ed anche di innovare. Il Governo sta studiando sostegni alle imprese per risolvere queste problematiche non legate all’aspetto finanziario ma economico. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha annunciato modifiche alla finanza pubblica.
Molti economisti ipotizzano che l’emergenza globale possa generare una crisi a “V”; quindi molti Paesi potrebbero accusare un forte calo del PIL, ma si potrebbe assistere ad un altrettanto rapido recupero, se i governi eviteranno effetti permanenti. La proposta italiana di potersi discostare dalla Nadef è stata accettata dall’UE. Ora non resta che attendere ulteriori sviluppi.
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