Lo studio della grandine

Lo studio della grandine, nuovo metodo dal Cnr

 

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Lo studio della grandine, nuovo metodo dal Cnr. Un sistema per monitorare l’evoluzione dei sistemi temporaleschi, individuando la presenza dei chicchi all’interno delle nubi

Lo studio della grandine posta in essere dal Cnr-Isac di Bologna è altresì pubblicato sulla rivista internazionale Remote Sensing.

Un team internazionale di ricercatori ha infatti elaborato un nuovo metodo, basato sulle osservazioni satellitari nelle microonde ad alta frequenza

Il MicroWave Cloud Classification-Hail method (MWCC-H) è dunque in grado individuare la presenza delle nubi grandinigene all’interno dei sistemi temporaleschi e monitorarne l’evoluzione.

Lo studio dei fenomeni temporaleschi, un passo avanti importante in materia di prevenzioni delle calamità naturali che da troppo tempo devasta diverse zone del mondo

Il nuovo metodo in pratica rileva la “firma spettrale” della grandine all’interno dei temporali; spiega infatti il ricercatore del Cnr Sante Laviola:

Sfrutta la perturbazione indotta dalle nubi temporalesche al campo radiativo naturalmente emesso dalla Terra nello spettro di frequenze 150-170 GHz.

Il metodo è in grado di valutare anche la dimensione media dei chicchi; con una sensibilità tale da riuscire a distinguere anche le regioni dei sistemi temporaleschi dove si verificano dei principi d’innesco del processo di formazione della grandine.  

Inoltre, c’è l’opportunità di creare un database omogeneo sulla distribuzione globale delle nubi produttrici di grandine.

E ciò rappresenta uno strumento estremamente utile per migliorare l’attuale conoscenza degli effetti del cambiamento climatico sulla formazione della precipitazione solida.

Si tratta, infine, del primo e unico metodo generalizzato in grado di funzionare contemporaneamente su tutti i sensori satellitari ad alta frequenza in volo nella costellazione Global Precipitation Measurement mission.

Ricordiamo anche che il metodo è stato elaborato dal Cnr-Isac in collaborazione con:

  • il National Environmental Satellite Data and Information Service del National Oceanic and Atmosferic Administration  (NOAA – NESDIS, U.S. Department of Commerce),
  • l’Earth System Science Interdisciplinary Center (ESSIC) dell’Università del Maryland.

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Autore dell'articolo: Francesca DI Giuseppe

Francesca Di Giuseppe, nata a Pescara il 27 ottobre 1979, giornalista e titolare del blog Postcalcium.it. Il mio diario online dove racconto e parlo a mio della mia passione primaria: il calcio Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Teramo con una tesi dedicata al calcio femminile. Parlare di calcio è il mezzo che ho per assecondare un’altra passione: la scrittura che mi porta ad avere collaborazioni con diverse testate giornalistiche regionali e nazionali.

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