Pink Floyd - The Final Cut copertina

Pink Floyd 36 anni anni fa usciva “The Final Cut”

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Pink Floyd, 36 anni anni fa usciva “The Final Cut”, un album affascinante che resiste nel tempo.

Per qualunque gruppo o artista sarebbe stato davvero difficile tirare fuori dal cilindro un capolavoro come “The Final Cut” dopo il successo di “The Wall”.

Il genio di Roger Waters riuscì tuttavia nell’impresa.

Sulla copertina del disco si legge infatti “A requiem for the post war dream by Roger Waters performed by Pink Floyd”.

Tutte le canzoni incluse erano scritte dal solo Roger Waters e i Pink Floyd erano orfani di Rick Wright (che sarebbe tornato solo successivamente in lineup).

Proprio per l’assenza di quest’ultimo molti lo etichettano (erroneamente) quasi come un disco solista di Waters.

D’altronde le divergenze artistiche si erano già fatte sentire da tempo e la scissione fu impossibile da evitare.

The Final Cut”: un disco senza dubbio controverso, forse persino avanti con i tempi.

Un concept album che esprime tutta la rabbia e l’amarezza lasciata dalla guerra, un chiaro tributo ad Eric Waters, morto ad Anzio il 18 febbraio 1944.

Un dolore che il musicista inglese ha saputo magistralmente trasporre in musica, in piena alternanza fra pace e tempesta sonora.

Pink Floyd 36 anni fa “The Final Cut” – la recensione

Non a caso il disco si apre con un brano “The Post War Dream” che inizia con poco meno di mezzo minuto di effetti sonori.

Un riferimento pacato ma al tempo stesso piuttosto evidente alla guerra nelle Isole Falkland.

La sperimentazione del gruppo era però anche a livello visuale.

I Pink Floyd publbicarono infatti anche “The Final Cut Video Ep”, una vhs che includeva quattro brani, un film prodotto da Waters e diretto da Willie Christie.

Insomma un progetto che andava al di là di quanto fatto precedentemente.

Poche band infatti in quegli anni credevano nel potere delle immagini legate alla musica (in primis i Duran Duran).

Le vendite furono discrete (si parla di doppio disco di platino negli Stati Uniti, d’oro in Austria, Francia Germania, Italia e Spagna e d’argento nel Regno Unito).

Tuttavia la scissione con Roger Waters era vicina e ci sarebbero voluti altri quattro anni per il ritorno sul mercato discografico dei Pink Floyd.

A Momentary Lapse of Reason” avrebbe segnato anche il ritorno della band dal vivo, ma questa è un’altra storia che magari vi racconteremo in un altro momento…

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Autore dell'articolo: Marco Vittoria