Pubblicate dall’Istat le stime preliminari sui prezzi al consumo di Marzo 2019
Roma, lì 30/03/2019 – In aumento le stime preliminari sui prezzi al consumo di Marzo 2019.
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L’inflazione, senza alcun dubbio, è un indice al centro di molte discussioni e dagli aspetti molto controversi. Mentre un segno positivo indica una perdita del potere d’acquisto, un valore negativo o prossimo allo zero rappresenta un’economia ferma. Tutti gli esperti del settore, con i Governi a seguito, hanno posto come punto di riferimento un valore del 2%.
L’Istituto nazionale di statistica (Istat), nel pubblicare le stime preliminari sui prezzi al consumo di Marzo 2019, ha rilevato un dato in ascesa; infatti, dando uno sguardo più in particolare, il parametro mensile è pari a +0,3% mentre quello annuale ha raggiunto +1,0%.
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L’inflazione benché, sostanzialmente, stabile racchiude in sé delle dinamiche fortemente differenti; esaminiamo, dunque, alcuni riferimenti:
- i prezzi dei beni energetici non regolamentati balzano dal +0,8% al +3,3%;
- mentre i prezzi dei Beni alimentari non lavorati rallentano passando dal +3,7% al +2,0%;
- anche i Servizi relativi ai trasporti subiscono una contrazione passando dal +0,9% al +0,4%;
- infine, i Tabacchi vedono l’andamento scendere dal +4,5% al +4,0%.
In particolare l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, avanza lievemente da +0,4% a +0,5%; mentre, la stessa, al netto dei soli beni energetici resta a +0,7%.
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La crescita dei prezzi al consumo nel mese di Marzo 2019
La crescita congiunturale dell’indice generale è influenzata, soprattutto, dalla crescita dei prezzi relativi:
- ai Beni energetici non regolamentati (+1,6%);
- ed anche ai Tabacchi (+1,3%);
- inoltre, quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2%);
- invece, in calo i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,5%).
In generale l’inflazione aumenta per i beni (da +1,3% a +1,5%), invece per i servizi è stabile a +0,7%.
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Le stime preliminari sui prezzi al consumo di Marzo 2019 relative ai prodotti di largo consumo.
Andamenti discordanti si rilevano per i prezzi dei prodotti di largo consumo:
- ovvero, quelli dei Beni alimentari per la cura della casa e della persona rallentano da +1,6% a +1,3%;
- mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto crescono da +1,5% a +1,6%.
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