Twitter banna migliaia di account complottisti

Twitter banna migliaia di account complottisti

 

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Twitter banna migliaia di account complottisti, associati al QAnon. Sta adottando nuovi e aggressivi passi per limitare la diffusione delle teorie della cospirazione sulla sua piattaforma. La compagnia ha già bannato nelle ultime ore 7.000 account associati alle cospirazioni. In totale i bannati per questo motivo salgono a 150 mila, secondo NBC News. La società ha affermato che le sue azioni sono in linea con le sue politiche che vietano “comportamenti che possono potenzialmente causare danni“.

I sostenitori della teoria della cospirazione spesso partecipano a campagne di molestie e infrangono altre regole. “Sospenderemo definitivamente gli account che twittano su questi argomenti che sappiamo essere coinvolti in violazioni della nostra politica multi-account. Coordinano gli abusi intorno alle singole vittime e tentano di eludere una sospensione precedente, qualcosa di cui abbiamo visto di più nelle ultime settimane“, ha scritto la società in una dichiarazione.

Twitter banna migliaia di account complottisti: cambierà qualcosa?

Twitter ha anche affermato che avrebbe preso provvedimenti per limitare la portata dei contenuti relativi a QAnon. La società bloccherà account e contenuti associati alla teoria della cospirazione da tendenze e raccomandazioni e “lavorerà per garantire che non stiamo evidenziando questa attività nelle ricerche e nelle conversazioni“. Twitter impedirà inoltre agli utenti di condividere URL collegati a QAnon, sebbene Twitter non abbia elaborato quali siti o forum potrebbero essere interessati.

Le azioni di Twitter sono, in particolare, molto più aggressive rispetto a quanto fatto da Facebook nei confronti dei complottisti. Facebook ha bannato un piccolo sottoinsieme di account QAnon quest’anno per aver infranto le sue regole sul comportamento non autentico coordinato. Tuttavia i fautori della teoria della cospirazione rimangono abbastanza attivi su Facebook e Instagram. La compagnia continua anche a far emergere gruppi, pagine e resoconti associati alla teoria della cospirazione tra i contenuti raccomandati. Questo significa che nel social di Zuckerberg c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare le cose.

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Autore dell'articolo: Francesco Menna

Mi chiamo Francesco, classe 96. Laureato in Ingegneria Meccanica e studente alla magistrale di Ingegneria Meccanica per l'Energia e l'Ambiente alla Federico II di Napoli. Passione sfrenata per tutto ciò che ha un motore e va veloce. Per info e collaborazioni inviare una mail a framenna96@gmail.com

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